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Invecchiamento modelli
e diorami:
invecchiare un modello o un diorama, significa renderlo consunto
alla vista, anche se il "pezzo" è appena stato
costruito. Questa tecnica viene usata maggiormente dai "dioramisti"
militari, i quali sono costretti per forza di cose a riprodurre
scenari con fango, neve acqua ecc..
Così alcuni mezzi appariranno all'occhio dell'osservatore
con ruggine, fori, vetri rotti e quant'altro la realtà
ci può regalare.
Un altro piccolo consiglio: se la vostra meta è quella
di realizzare diorami militari e per caso dovete invecchiare
un aereo, non insistete come su di un carro armato, anche perché
i velivoli hanno maggiore manutenzione dei carri e quindi le
massicce tracce di ruggine certamente non sposano con il vostro
modello.
Vediamo come fare prendendo come esempio un camion militare.
Dopo avere costruito il mezzo ed averlo verniciato (in questo
caso gli errori di verniciatura sono perdonati) cominciamo con
il rompere il colore seguendo questa tecnica:
lungo i profili superiori del mezzo, cabina e centina, depositiamo
dopo avere immerso un pennello nell'acquaragia il liquido raccolto
e lasciamolo "scivolare" lungo le fiancate del camion.
Ricordatevi che l'invecchiamento specie se dovuto ad acqua piovana,
comincia sempre dalla parte superiore del mezzo e via-via scende
fino al basso. Appena fatta colare l'acquaragia, con un altro
pennello applichiamo in quel punto del colore a olio di queste
tonalità: bianco, terra bruciata e giallo chiaro.
Il colore applicato verrà "guidato" dell'acquaragia
scendendo lungo le fiancate. Se vi sembra di avere messo troppo
colore, ripetete l'operazione solo con acquaragia. Lasciate
evaporare l'acquaragia e vi troverete della ruggine mischiata
a sporco e vernice invecchiata. Questa operazione è da
eseguire per i neofiti con pennello, poi il tempo farà
da maestro per l'uso dell'aerografo.
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Sicuramente
un mezzo invecchiato avrà anche del fango, specialmente
e ovviamente nelle parti basse del cassone e sulle ruote, a
meno ché non si sia ribaltato in una pozzanghera e abbia
poi ripreso la marcia come se niente fosse. Anche qui si inizia
dal pennello per poi finire con il tempo all'aerografo. In genere
il fango secco ha uno spessore e quindi preleveremo vernice
a tempera dal tubetto e con un pennello lo applicheremo nei
punti interessati, lasciandolo asciugare finché non abbia
formato la patina in rilievo. Per il fango "fresco",
useremo del marrone scuro da applicare vicino a quello datato
e così facendo daremo il contrasto tra le due tipologie
del fango.
La ruggine si ottiene con lo stesso sistema dell'invecchiamento,
facendo colare dopo l'acquaragia questa volta il giallo cromo
a olio. Anche in questo caso la ruggine antica sarà più
scura di quella nuova. Prima di apporre la ruggine, visionate
attentamente il modello e calcolate che la ruggine parte dalle
zone del mezzo dove l'acqua si raccoglie e sedimenta. Perciò
tutte le scanalature e le rientranze saranno interessate per
primo al fenomeno.
Per fare "scoppiare" il colore, prima di verniciare
il mezzo, ricordatevi nei punti prescelti, di applicare alcune
gocce di colla vinilica e poi verniciare con aerografo il tutto.
Dopo avere trattato il mezzo con quanto sopra descritto, picchiettate
dove avete messo la colla vinilica e vedrete la vernice aerografata
staccarsi, simulando perfettamente lo scoppio del colore dovuto
alla ruggine stessa. Provate sempre prima con un campione le
operazioni fin qui descritte.
Lumeggiatura del modello:
con questo termine si intende l'operazione atta a fare risaltare
particolari del modello più usurati dal tempo. Esempio:
un carro armato avrà il suo punto maggiore di lumeggiatura
all'altezza dei cingoli e del treno di rotolamento e questo
perché la risultanza degli attriti a cui e sottoposto
nella realtà, fanno e questo è un esempio preso
molto alla larga, da carta vetro perenne. Come fare? Il nostro
bravo pennello piatto e un barattolino di Silver (smalto) serviranno
al nostro scopo. Intingiamo nel barattolo il pennello ed estraiamolo
subito. Dopo avere rimosso la vernice in eccedenza dalle setole,
facendo pressione sulle setole con uno straccio, passiamolo
energicamente sul bordo dei cingoli verniciati in precedenza.
Vedrete che l'effetto sarà quello della vernice scrostata,
con visione del "metallo nudo" rendendo il vostro
modello di plastica come se fosse stato realizzato in acciaio.
Polvere:
di facile realizzazione, richiede l'uso dell'aerografo per un
risultato ottimale. Il colore impiegato in prevalenza sarà
il bianco o il nocciola chiarissimo. Si consiglia, a meno ché
non stiate realizzando un diorama con ambientazione rallystica,
di farla depositare su automezzi che nel diorama simulino inoperatività
e quindi maggiormente colpiti dal fenomeno.
Altro trucco è quello del vetro rotto o foracchiato da
proiettili, L'esempio porta sempre al diorama militare anche
perché concede maggiore spazio alle tecniche realizzative
e perdona maggiormente gli errori di gioventù. Prendiamo
il vetro che può essere quello di un automezzo o quello
di una finestra di una casa e con una lama di cutter usata in
punta, incidiamo la plastica lavorando in senso ondulatorio
da destra a sinistra. Il vetrino si creperà simulando
il cristallo vero, ma attenzione a non eccedere con la pressione
al taglio, altrimenti si romperà.
Per i proiettili una punta dello 0,3/0,5, dipende in che scala
state lavorando, farà al caso vostro, l'importante e
che li sistemiate in maniera veritiera come una raffica di mitragliatrice.
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Fatta
una parentesi sulle tecniche, attrezzi, colori e tutto quello
che serve alla realizzazione di un diorama, passiamo ora alla
fese vera e propria della realizzazione. Come già detto
in capitoli precedenti, dopo avere scelto la scala; avere realizzato
i disegni di massima nella scala scelta; avere schizzato quello
che vorremmo costruire, ora è il momento di mettersi
all'opera.
Come prima cosa realizzeremo una base su cui sviluppare e poi
appoggiare il nostro diorama.
A secondo del progetto, stabiliremo se ci serve una base rotonda,
quadrata o rettangolare, tenendo in considerazione anche l'aspetto
estetico che il diorama dovrà assumere.
Consiglio: una volta sviluppato l'ingombro totale del diorama,
è bene tenere sempre uno spazio sul perimetro dello stesso
di almeno 10 cm e questo per non "annegare" il diorama,
stretto nella sua teca in vetro che costruiremo o faremo costruire.
In genere per non eccedere nel peso e nelle dimensioni, è
consigliabile acquistare un foglio di compensato multistrato
di 10 mm; applicheremo sul perimetro un listello di legno di
25 mm x 8 mm come cornice. Questo, oltre a irrobustire la base,
servirà anche come contenimento della teca, l'importante
che lo si faccia sporgere dal piano del compensato, almeno 5
mm.
Applicheremo sulla parte non in vista della base, dei listelli
di adeguate misure come nervature, in modo che la base non si
"imbarchi" nel tempo e resti sempre con angolo retto
do 90° rispetto all'asse del diorama. E' consigliabile realizzare
la base prima di incollarvi sopra i complementi del diorama,
evitando così rotture quando si applicheranno i rinforzi.
Il perimetro realizzato in listello si potrà verniciare
anche una volta terminato il diorama, naturalmente con pennello
a mano, mentre la superficie effettiva di dove poserà
la scena, andrà trattata con gesso acrilico liquido,
prima della verniciatura finale.
Preparata la base con le tecniche apprese fino a questo momento,
mettiamoci all'opera per costruire quello che più ci
affascina e ci è richiesto.
Visto che non è cosa semplice programmare nei minimi
dettagli tutto l'occorrente per la realizzazione del nostro
diorama, basterà suddividere gli step lavorativi. Un
esempio: se dobbiamo realizzare un bel prato con tanto di alberi
e cespugli che farà da quinta al nostro diorama e siamo
ancora allo sviluppo delle collinette o del piano dove "sorgerà"
il nostro prato, inutile andare a comperare in questa fase alberi
e erba, con il rischio che durante la creazione della scena,
avvenga un naturale cambiamento di programma, magari decidendo
di ridurre gli alberi da una decina a qualche unità:
sarebbero soldi buttati (questo vale per chi non costruisce
in casa anche questi accessori scenici).
Per concludere questo breve corso sulla realizzazione dei diorami
e non farlo diventare i " Promessi Sposi II", procederemo
con una breve sintesi dei passi da memorizzare e armonizzare,
in modo che la costruzione fili liscia dalla progettazione alla
rifinitura.
Ricordiamoci
che:
Per realizzare i nostri diorami, dovremo seguire questa
semplice scaletta lavori:
*prima
di tutto, l'idea.
*la documentazione iconografica, per evitare errori grossolani
del periodo in cui è immerso il diorama rispetto alla
realtà storica.
*la ricerca in Internet o su riviste di settore di un
lavoro similare al vostro; non per copiarlo, risulterebbe lampante
davanti agli occhi di tutti, ma per avere un' idea di come altri
modellisti hanno affrontato lo stesso vostro problema e risolto.
*lo schizzo del diorama su carta, magari con i colori
che prevediamo impiegati.
* la scelta dei materiali da impiegare.
*le prove dei materiali: per non rischiare a opera in
corso una scelta sbagliata che condizionerebbe il risultato
finale, facendoci rifare il pezzo magari quando è già
posizionato e incollato.
*la costruzione vera e propria, dove metterete in pratica
quanto letto su questo sito o su altri siti di colleghi con
la stessa passione e dove sperimenterete forse per la prima
volta tecniche di realizzazione tutte vostre, che vi porteranno,
se la passione avrà il sopravvento, a conoscere un mondo
Lilliputtiano, ma che rispecchi la realtà in maniera
assoluta, senza dimenticarsi del vero motore trainante che è
la fantasia.
Termina
qui il nostro viaggio che ha cercato di spiegare al meglio cosa
fare e cosa non fare, quando si vuole costruire un diorama.
Spero che a qualche "nuovo" del settore sia servito,
senza essere maestro a nessuno, ma con l'umiltà di volere
regalare a qualcuno le proprie esperienze maturate in questi
anni di modellismo e passione.
Buon lavoro. Modelfoxbrianza

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