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I programmi Ferrari per il 1949 si stanno
concludendo e i tecnici si concentrano sull’attività
dell’anno seguente, anno importante per la Casa di Maranello,
in quanto è l’anno che segna l’inizio del
Campionato del Mondo di F1. Ma Enzo Ferrari vuole espandere
da subito la propria attività e perché no, monetizzare
la vendita di qualche vettura ormai sorpassata tecnicamente.
Il terreno fertile per questi “saldi di fine stagione”
arriva dall'America Latina, dove gli intraprendenti organizzatori
Argentini, capeggiati da Francesco Borgonovo,
soprannominato "Pancho", Presidente Sportivo dell'ACA
- Automobile Club Argentino, davano ingaggi cospicui per i piloti
europei che avessero accettato una trasferta oltre oceano per
correre in terra sudamericana ed in particolare: Argentina,
Brasile, Cile e Uruguay, per un periodo che andava da dicembre
al mese di marzo dell'anno successivo. L'Automobile
Club Argentino e la Scuderia Naphtra Corse, diretta da Raphael
Bethenod de Las Casas, noto anche come "Raph",
erano i maggiori acquirenti delle vetture europee ed in particolar
modo delle italiane Maserati e Alfa Romeo.
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Il
Generale Peron non era indifferente al fascino
scaturito da queste corse automobilistiche, aiutando finanziariamente
l’incremento e lo svolgimento delle stesse e la popolazione
amava gli idoli locali e seguiva con enorme interesse le manifestazioni
sportive nate nel dopoguerra. Il commercio Argentino ed in primo
luogo quello della carne, era floridissimo e quindi i capitali
gestiti dal dittatore Argentino, potevano essere dirottati verso
lo sport dell’automobile. La risonanza degli eventi giunse
appunto fino in Europa e quindi in Italia, grazie alla penna
di Corrado Filippini, direttore de l'Auto
Italiana, che descrive le imprese sportive degli europei
e degli astri nascenti sudamericani. Ferrari non aspettava altro,
prendendo i classici due piccioni con una fava, denaro e popolarità,
aumentata anche dai connazionali residenti in America Latina.
Nel 1947 Achille Varzi con una delegazione
Italiana che comprendeva Luigi Villoresi, Carlo Pintacuda,
Giacomo Palmieri ed Enrico Platè,
emigra in Argentina per una “temporada” o stagione,
con poca risonanza dal lato tecnico, ma ricca economicamente
in ingaggi e premi. E' l'anno di inizio in grande stile delle
Temporada e la formula scelta fu la Formula Libera,
formula che avrebbe conciliato e unificato possibilmente il
diverso materiale meccanico posseduto da piloti locali, che
diversamente non avrebbero potuto gareggiare equamente.
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Il 23 dicembre 1949 il transatlantico Italia salpa dal Porto
di Genova con destinazione Argentina. Gioachino Colombo
nel suo libro autobiografico: “L'Origine del
Mito”, descrive così la prima "spedizione"
Ferrari in Argentina: “Sotto la sorveglianza di Lampredi,
il nostro Ufficio Tecnico sottopose ad una accurata revisione
una delle monoposto da Gran Premio. Venne montato sulla vettura
un propulsore Tipo 166, da due litri, con un compressore monostadio.
Era una delle “immoralità” tecniche di cui
scherzosamente si vantava Enzo Ferrari, che però permetteva
di disporre di un propulsore potente, in grado di competere
con gli altri concorrenti della Formula Libera. (Omissis) La
macchina venne terminata appena due giorni prima dell’imbarco
e non ci fu tempo per effettuare alcun serio collaudo. Per prudenza
e fu una decisione molto saggia, tra il materiale di ricambio,
venne spedito in Argentina un motore completo Tipo 125C, cioè
il litro e mezzo usato nelle corse di fine stagione".
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L’imbarco
del materiale italiano comprendeva dieci vetture: una Ferrari
per Nino Farina, cinque Maserati 4CLT/48, per
Alberto Ascari e Gigi Villoresi. Delle cinque
vetture, tre vennero acquistate dal Automobile Club Argentino.
Le quattro vetture rimanenti, tra cui un Alfa Romeo, vennero
acquistate da piloti locali. I piloti italiani partirono in
aereo il 14 gennaio ed arrivarono a destinazione dopo circa
trenta ore di volo.
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Al
termine dei quindici giorni di ambientamento e di prove, la
prima gara dell'anno venne disputata il 30 gennaio 1949.
Si trattava del Gran Premio Juan Domingo Peron tenutosi a Buenos
Aires sul Circuito del Parco Palermo.
Escludendo il Gran Premio Città di Rio de Janeiro sul
circuito della Gavea del 1946 e le gare svolte nel 1947 da Maserati
e Alfa Romeo, la prima Temporada che vede schierata alla partenza
una Ferrari è quella del 1948, quando a rappresentare
la Casa di Maranello, c'era un solo pilota, anzi un gentleman
driver più che un vero e proprio pilota, uno dei primissimi
clienti di Ferrari: il Conte Gabriele Besana.
Choches Especiales, Mecànica
Nacional, forse ai più non dicono niente, ma
sono alla base della storia della Temporada Argentina, in quanto
erano le categorie in cui gli argentini si cimentavano, a volte
gareggiando nello stesso gran premio e quindi risulta difficile
suddividere con precisione le categorie stesse. L'importante
per gli argentini era correre!. L'Automobile Club Argentino,
era indirizzato ad acquistare vetture costruite in Europa, con
un occhio di riguardo verso il nostro paese. Maserati e Alfa
Romeo sprigionavano negli argentini sentimenti di ammirazione.
Quando nel 1947 la Ferrari cominciò ad affermarsi sul
territorio nazionale ed internazionale, il tris fu completo.
Le Scuderie argentine più blasonate erano la Scuderia
Nephtra Corse, la George Raph e direttamente
l'ACA. Quest'ultimo scelse due piloti argentini
per disputare le Temporada, Juan Manuel Fangio e Oscar Galvez.
In ordine cronologico partendo dal 1948, data in cui si ha notizia
della prima partecipazione di una Ferrari, sono riportate le
gare di calendario.
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1948 |
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17
gennaio 1948 |
II
Gran Premio Juan Domingo Peron |
Formula
Libera |
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Circuito
Parco Palermo |
Buenos
Aires  |
Il Conte Gabriele Besana su Ferrari 166 SC, è il
primo pilota che corre una Temporada Argentina con una
vettura della neonata Casa Italiana. I piloti italiani,
rappresentati da Achille Varzi su Alfa Romeo 12C-37, Luigi
Villoresi su Maserati 4CL della Scuderia Milan, Nino Farina
con la Maserati 8CL, sempre della Scuderia Milan, si giocano
la vittoria nelle due batterie del Gran Premio. La spunta
Villoresi che compie i venticinque giri in 1h11'46,6",
seguito dal brasiliano Chicco Landi su Alfa Romeo 308
(3.000 cc) della Scuderia Landi. Terzo Andrés Fernandez
su Maserati 6CM.
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III
Coppa Acciòn de San Lorenzo 1949
Foto: Ferrari Automobili 1947-1953
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25
gennaio 1948 |
I
Gran Premio Intern.General San Martin |
Formula
Libera |
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Circuito
El Torreon |
Mar
del Plata  |
Il Gran Premio dedicato all'eroe dell'Indipendenza Generale
San Martin, vede lo scontro tra Ferrari, Maserati, Alfa
Romeo e la francese Gordini. Varzi, Villoresi, Ruggeri
e Palmieri oltre a Gabriele Besana, si devono misurare
con i piloti locali sudamericani,
che schierano un nutrito gruppo di piloti capitanati da
Oscar Galvez e Manuel Fangio. Con la Gordini/Simca 15
(1200cc), partecipa anche Amédeé Gordini.
La vittoria va a Nino Farina su Maserati 8CL (3000 cc),
seguito da Achille Varzi au Alfa Romeo AR 12C-37 e da
Jean-Pierre Wimille su AR 308 della Ecurie Naphtre Course.
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1°
febbraio 1948 |
II
Coppa de acciòn di San Lorezo |
Formula
Libera |
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Circuito
Parco Indipendenza |
Rosario
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La gara è caratterizzata dai complimenti di Wimille
a Fangio per il suo stile di guida. "El chueco"
si mette in bella mostra gara dopo gara, strappando applausi
e consensi dal pubblico argentino. Anche in questa corsa,
le squadre italiane la fanno da padrone, mentre il Conte
Besana non risulta transitato sotto la bandiera a scacchi.
Grande è Wimille, conquistatore del primo posto,
mentre secondo giunge Chicco Landi a 2'10". La Maserati
con Luigi Villoresi si aggiudica il terzo posto.
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14
febbraio 1948 |
Gran
Premio D.P.I. Dalmiro Varela Castex |
Formula
Libera |
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Circuito
Parco Palermo |
Buenos
Aires  |
E' l'ultima delle quattro gare programmate a cui partecipano
i piloti di scuola europea. Wimille non è del gruppo
in quanto ritornato in Francia. Juan Manuel Fangio riceve
un'offerta da Amèdeé Gordini per correre
con una sua macchina. Alla partenza la prima fila è
composta da Maserati e Alfa Romeo. Nell'orine: Villoresi,
Galvez, Farina e Varzi, sono pronti a darsi battaglia
all'interno del Parco Palermo.
La spunterà il solito Villoresi, il "Gigi
nazionale", seguito da Gàlvez e da "George
Raph".
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21
marzo 1948 |
Coppa
Città di San Paolo |
Formula
Libera |
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Circuito
di Interlagos |
San
Paolo
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Altra gara sfortunata per il Conte Besana che con la sua
166 SC non termina la corsa. Il Gran Premio di San Paolo
è vinto da Chicco Landi su Alfa Romeo 308, seguito
da "Raph" sempre su Alfa Romeo 308 e da Benedito
Lopez su Maserati.
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28
marzo 1948 |
GP delle Cento Miglia di Necochea |
Formula
Libera |
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Circuito
Nocochea |
Necochea  |
Il gran premio di Formula Libera viene organizzato dall'Automobile
Club di Nocochea coadiuvato dal Club Atletico Rivadavia
sul triangolo di 3192 mt di perimetro del Circuito di
Nocochea. La gara è tutta argentina, senza nessun
pilota europeo. Vince Oscar Galvez su Alfa Romeo 308,
seguito da Adriano Malusardi su Alfa Romeo 3,2 e da Juan
Manuel Fangio su Volpi-Chevrolet.
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1949
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30
gennaio 1949 |
Gran
Premio Juan Domingo Peron |
Formula
Libera |
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Circuito
Parco Palermo |
Buenos
Aires  |
La prima gara della stagione argentina inizia con una
settimana di ritardo sul previsto. Si parla di più
di 300.000 spettatori presenti al Parco Palermo per vedere
la sfida tra europei e piloti locali. Purtroppo durante
le prove del venerdì, Jean-Pierre Wimille perde
la vita a bordo della sua Gordini. Nino Farina dispone
di un motore due litri per la gara, ma a seguito di problemi
riscontrati, si decide per il motore da un litro e mezzo,
che non basta per assicurarsi la vittoria, svanita la
20° giro in seguito alla rottura del compressore della
sua 125F1. Vince Ascari su Maserati 4CLT della Scuderia
Ambrosiana, secondo Villoresi sempre su Maserati 4CLT.
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6
febbraio 1949 |
II
Gran Premio Maria Eva Duarte de Peron
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Formula
Libera |
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Circuito
Parco Palermo |
Buenos
Aires  |
Questa volta Nino Farina dispone del motore due litri
per la corsa che gli consente, sotto una pioggia battente,
di prendere il comando al 12° giro. Il retrotreno
della Ferrari non permette un’ideale aderenza
sul bagnato e Farina al 16° giro, urta un marciapiede.
Corsa finita per il ferrarista. La gara è vinta
dal pilota locale Oscar Galvez su Alfa Romeo, seguito
dalla Maserati di Manuel Fangio.
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III
Gran Premio Juan Domingo Peron 1949
Foto: Ferrari Automobili 1947-1953
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III
Gran Premio Juan Domingo Peron 1949
Foto: Ferrari Automobili 1947-1953
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13
febbraio 1949 |
III
Coppa de Acciòn San Lorenzo |
Formula
Libera |
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Circuito
Parco Indipendenza |
Rosario
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Revisionate
le vetture, tutto il materiale viene trasportato a mezzo
ferrovia nella Città di Rosario sede dell’omonimo
gran premio.
Il meccanico della Ferrari Stefano Meazza, applica del
tubo di piombo sotto il serbatoio della vettura di Farina,
credendo di risolvere il problema che causò il
ritiro nel Gran Premio Evita Peron. Un altro diluvio
caratterizza le fasi della partenza del gran premio,
ma questa volta la Ferrari 166 FL di Farina, fila verso
il traguardo, inseguita inutilmente da Parnell, Ascari
e Villoresi.
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27 febbraio 1949 |
II
Gran Premio Intern. General San Martin |
Formula
Libera |
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Circuito
El Torreon |
Mar del Plata  |
La
pompa di alimentazione tradisce Nino Farina sui saliscendi
del circuito, regalando il successo alla Maserati 4CLT
di Juan Manuel Fangio che corre per l'ACA, seguito da
Bira e dall’Alfa Romeo di Oscar Galvez.
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III
GP Intern. General San Martin 1950
Foto: Ferrari Automobili 1947-1953
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III
GP Intern. General San Martin 1950
Foto: Ferrari Automobili 1947-1953
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20
marzo 1949 |
Coppa
Città di San Paolo |
Formula
Libera |
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Circuito
di Interlagos |
San
Paolo
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La
Temporada si sposta dall’Argentina al Brasile
sulla pista di Interlagos. Farina è autore del
miglior tempo in prova e in gara sfugge dall’inizio
agli avversari. Ma la sfortuna è sempre in agguato
e la ruota che aveva picchiato contro il marciapiede
nel Gran Premio Evita Peron, si fa risentire, costringendo
Farina ad un rientro ai box. Ripartito all’inseguimento
dei primi, la ruota si stacca definitivamente dalla
vettura, costringendo Nino ad una uscita di pista con
conseguente ritiro. Villoresi su Maserati si aggiudica
la gara brasiliana.
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27
marzo 1949 |
XI
Gran Premio Città di Rio de Janeiro |
Formula
Libera |
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Circuito
della Gavea |
Rio de Janeiro
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Ancora
Nino Farina è vittima della sfortuna, avendo
in mano una facile vittoria, dopo il ritiro per incidente
della Maserati di Alberto Ascari. Ma se la fortuna è
cieca, la sfortuna ci vede benissimo e costringe il
nostro Nino ad una corsa innaffiata da acqua bollente
e glicolo, in quanto il tappo del radiatore è
saltato e l’acqua che ne fuoriesce, finisce in
faccia a Farina, procurandogli non pochi fastidi, ma
non impedendogli un secondo posto dietro la Maserati
di Gigi Villoresi.
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NOTA:
Non sono state censite alcune gare tra il 1948 e il 1952 di
cui non si hanno dati precisi. |
pagina pubblicata 27/12/2005
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