In
queste tabelle sono riportati i nomi e le cariche rivestite
nell'ambito dell'Azienda Ferrari ad esclusiva motivazione storica.
Passando in rassegna Presidenti, Amministratori Delegati, Direttori
Sportivi, Tecnici che hanno lavorato per la Ferrari, partendo
dalla Scuderia Ferrari di Modena, si leggono nomi importanti,
nomi che richiamano avvenimenti e storie che hanno strutturato
questa Azienda fin dalla sua fondazione. Ci è sembrato
giusto ricordarli tutti. |
Passato
e Presente in Ferrari |
PRESIDENTI |
AUTO
AVIO COSTRUZIONI |
Enzo
Ferrari |
1.9.1939
- 30.6.1960 |
S.E.F.A.C.* |
Enzo
Ferrari |
23.5.1960
- 12.11.1965 |
FERRARI
S.E.F.A.C. |
Enzo
Ferrari |
13.11.1965
- 19.3.1977 |
Nicola
Tufarelli |
10.6.1978
- 20.6.1980 |
Giovanni
Sguazzini |
26.6.1980
- 31.1.1984 |
Vittorio
Ghidella |
31.1.1984
- 16.12.1988 |
FERRARI
SPA
FERRARI NV
(24.5.2013)) |
Piero
Fusaro |
23.12.1988
- 15.11.1991 |
Luca
di Montezemolo |
15.11.1991 - 12.10.2014 |
Sergio
Marchionne |
13.10.2014
- 21.7.2018 |
John
Elkann |
dal
21.7.2018 |
|
VICEPRESIDENTI |
FERRARI
S.E.F.A.C.
FERRARI SPA
FERRARI NV |
Piero
Ferrari |
dal
8.6.1988 |
|
AMMINISTRATORI
DELEGATI |
Enzo
Ferrari |
15.11.1961
- 8.5.1968 |
Francesco
Bellicardi |
3.9.1969
- 25.6.1976 |
Giovanni
Sguazzini |
25.6.1976
- 6.6.1986 |
Giovanni
Battista Razelli |
3.12.1988
- 11.4.1989 |
Piero
Fusaro |
8.5.1989
- 5.11.1991 |
Luca
di Montezemolo |
15.11.1991
- 25.10.2006 |
Jean
Todt |
25.10.2006 - 18.3.2008 |
Amedeo
Felisa |
18.3.2008
al maggio 2016 |
Sergio
Marchionne |
maggio 2016 - 21.7.2018 |
Luis
Carey Camilleri |
dal
21.7.2018 al 10.12.2020 |
John
Elkann |
ad
interim dal 10.12.2020 al 8.6.8021 |
Benedetto
Vigna |
dal
9.6.2021 |
|
*
Una nota curiosa è riferita alla denominazione S.E.F.A.C.
( SOCIETA'
ESERCIZIO FABBRICHE
AUTOMOBILI
E CORSE).
Ai tempi circolava una storia su questa ragione sociale, che
la diceva lunga sulle idee di Enzo Ferrari, ovvero:
"SEMPRE ENZO FERRARI ANCHE CAMBIANDO" |
Tabella
ripilogativa delle cariche di Direttore Gestione Sportiva
(GeS) - Direttore Sportivo - Direttore Tecnico
- Progettista divise per anno, passando per
Società Anonima "Scuderia
Ferrari" (S.A.S.F.)
- Auto Avio Costruzioni
(A.A.C.) S.E.F.A.C.
- Ferrari S.E.F.A.C
e Ferrari S.p.A. |
Legenda: |
DS |
Direttore
sportivo |
DGeS |
Direttore
Gestione Sportiva |
DT |
Direttore
Tecnico |
TM |
Team
Manager |
GM |
General
Maneger |
Nominativo |
Direttori
Tecnici e Progettisti |
Direttori
Sportivi e Team Principal |
- |
|
|
Vittorio
Jano |
1923
/A.R.- 1938 /S.A.S.F. |
-
|
Saracco
Ferrari |
-
|
1930
- 1931 /S.A.S.F. |
Mario
Lolli |
-
|
1932
- 1933 /S.A.S.F. |
Federico
Giberti |
-
|
1934
/S.A.S.F. e 1947 - 1951 / S.E.F.A.C.
|
Alberto
Massimino |
1938
/S.A.S.F. - 1944 /A.A.C. |
-
|
Giuseppe
Busso |
1946-1947
/ S.E.F.A.C. |
-
|
Gioachino
Colombo |
1948
- 1950 |
-
|
Aurelio
Lampredi |
1950
- 1955 |
-
|
Nello
Ugolini
|
-
|
1934
- 1939 e 1952 - 1955 |
Eraldo
Sculati |
-
|
1956 |
Girolamo
"Mino" Ferrari Amorotti |
-
|
1957 |
Andrea
Fraschetti |
1956
- 1957 |
-
|
Carlo
Chiti |
1958
- 1961 |
-
|
Romolo
Tavoni |
-
|
1957
- 1961 |
Mauro
Forghieri |
1962
- 1971 / 1973 - 1984 |
-
|
Eugenio
Dragoni |
-
|
1962
/ S.E.F.A.C.- 1966 /FERRARI S.E.F.A.C.
|
Franco
Lini |
-
|
1967 |
Franco
Gozzi |
-
|
1968
- 1970 |
Peter
Schetty |
-
|
1971
- 1972 |
Alessandro
Colombo |
1971
- 1973
|
1973 |
Luca
di Montezemolo |
-
|
1973
- 1975 |
Guido
Rosani - Daniele Audetto |
-
|
1976 |
Roberto
Nosetto |
-
|
1977 |
Marco
Piccinini |
-
|
1978
- 1988 / FERRARI S.P.A. |
John
Barnard |
1987
- 1990 / 1992 - 1996 |
-
|
Pier
Giorgio Cappelli |
1988 |
1988 |
Cesare
Fiorio |
-
|
1989
- 1991 (DS)
1990 - 1991 (DGeS) |
Claudio
Lombardi |
-
|
1991
(DS)
1991 - 1992 (DGeS)
|
Sante
Ghedini |
-
|
1992
- 1993 (DS) |
Jean
Todt |
-
|
1993 - 2006 (DS)
dal 2008 lascia cariche sportive |
Harvey
Postletwaite |
1984
- 1987 / 1992 - 1993 |
1993
(DGeS) |
Enrique
Scalabroni |
1990
- 1991 |
|
Gustav
Brunner |
1986-1987
/ 1993 - 1997 |
-
|
Aldo
Costa |
dal
1995 progettista e resp.di progetto
dal 2008 al 2011 (DT) |
-
|
Nikolas
Tombazis |
Chief
Designer dal 2006 |
2015 |
Ross
Brawn |
1997
- 2006 |
-
|
Rory
Byrne |
1999 - 2005 (*2006/2008 consulente) |
-
|
Stefano
Domenicali |
-
|
2002
- 2007 (DS)
2008 - 2014 (DGeS)
|
Mario
Almondo |
2007 (DT)
dal 2008 Direzione Operativa |
-
|
Luca
Baldisserri |
|
2008-2009 Team Manager e Resp. Pista |
Chris
Dyer |
|
2009-2010
TM |
Massimo
Rivola |
|
2009
- 2016 TM |
Pat
Fry |
2010
(DT) - 2013 - Direzione Ingegneria |
|
James
Allison |
2013
-27/7/2016 - Direttore Tecnico |
|
Mattia
Binotto |
27/7/2016
- Direttore Tecnico |
dal
gennaio 2019 al 2022 (DGeS) |
Marco
Mattiacci |
|
aprile
- novembre 2014 (DGeS) |
Maurizio
Arrivabene |
|
novembre
2014 - gennaio 2019 (DGeS) |
Laurent
Mekis |
|
dal
novembre 2018 TM |
Frédéric
Vasseur |
dall'8
luglio 2024 - Direttore Tecnico Chassis Area |
dal
13/1/2023 TP + GM |
Nominativo |
Direttori
Tecnici e Progettisti |
Direttori
Sportivi |
 |
|
Tutta
l'attività sportiva della Casa di Maranello, è
diretta da una figura carismatica, a volte non invidiata dagli
addetti ai lavori, quella del DS o direttore
sportivo. Questa figura oltre alla responsabilità
di gestire la squadra corse fino alla fine degli anni '80, riferiva
a Ferrari in persona, oltre che per telefono alla fine di ogni
gara, anche nella riunione del dopo corsa del lunedì,
nella famosa stanza "degli errori", dove Ferrari conservava
un armadio ad ante in vetro, con esposti in bella mostra pezzi
di vetture da GP che avevano avuto il "disonore" di
far perdere una gara ad una delle sue vetture. |
|
Scorriamo brevemente i nomi degli "eletti" a tale
carica, iniziando dal 1931 con la Scuderia Ferrari di Modena.
Il primo DS della Scuderia Ferrari fu Saracco
Ferrari, parente stretto del futuro Commendatore,
o "Commàndator" come venne più avanti
soprannominato dopo la guerra Ferrari. Saracco Ferrari venne
chiamato a dirigere il reparto motociclistico della S.A.Scuderia
Ferrari dal 1932 al 1934, anni in cui il reparto a due ruote,
faceva parte dell'attività sportiva della Scuderia. Saracco
Ferrari proveniva dalla gestione sportiva della Scuderia, per
la quale fece anche da DS dal 1930 al 1931.
Erano gli inizi dell'esperienza di Ferrari tramite la gestione
sportiva delle vetture Alfa Romeo. Nel 1932
e 1933, Saracco Ferrari cedette il posto di
DS a Mario Lolli.
Il Cavalier Federico Giberti
subentrò nella gestione sportiva della Scuderia come
DS a Mario Lolli nel 1934 e ne riprese le redini
dal 1947 al 1951.
Giberti è stato l'uomo che ha collaborato per
51 anni con Ferrari, entrando in Scuderia nel novembre 1934
in qualità di tecnico. Dpo essersi diplomato perito industriale,
inizia a lavorare alla OCI, azieda consociata Fiat produttrice
di trattori. Grazie anche al grado di parentela con Renzo Orlandi
e alle raccomandazioni dell'Ing.Gorrini, viene ammesso alla
corte di Maranello. Collaborò con il Cavalier Bazzi ai
lavori di modifica dell'Alfa P2 e alla realizzazione della famosa
Alfa Bimotore. Fu allievo disegnatore di Gioachino Colombo e
con lui nel 1936 sviluppò l'Alfa 158. Seguì poi
Nello Ugolini sui campi di gara, facendosi quell'esperienza
che gli servì quando il "maestro" andò
alla Fiornentina Calcio, lasciando a Giberti il compito di condurre
la gestione sportiva della Ferrari in qualità di
primo direttore sportivo della Casa
del Cavallino rampante. La più grossa soddisfazione Giberti
l'ebbe quando il 15 luglio 1951, la Ferrari battè l'Alfa
Romeo con Gonzalez. Rientrato Ugolini nel ruolo di direttore
sportivo, Giberti divenne a tutti gli effetti uomo di fiducia
di Enzo Ferrari, accompagnandolo nelle "missioni"
più delicate, come l'incontro di Tortona con Pininfarina,
l'"affare" FORD e l'accordo con la Fiat del 1969.
Nel 1961 assieme a Giotto Bizzarrini (responsabile reparto esperienze),
Carlo Chiti (capo ufficio tecnico e progettazione), Ermanno
Della Casa (direttore amministrativo), Fausto Galassi (capo
fonderia), Gerolamo Gardini (direttore commerciale), Enzo Selmi
(capo del personale) e Romolo Tavoni (direttore sportivo), fu
uno dei partecipanti al famoso"divorzio degli otto",
conclusosi con il rientro in fabbrica dopo trenta giorni dello
stesso Giberti e di Ermanno Della Casa.
|

Saracco
Ferrari (a destra) con Ferrari e Taruffi
|
Federico
Giberti (in piedi) con Enzo Ferrari
Alberto Ascari e Aurelio Lampredi |
|
Dal 1932 al 1937 venne nominato
segretario e poi DS della S.A.Scuderia Ferrari il "maestro"
Nello Ugolini,
considerato il capostipite della figura di Direttore Sportivo.
Entra nella Scuderia Ferrari nel 1932 come segratario di Enzo
Ferrari. Successivamente nel 1934 viene nominato
direttore sportivo della Scuderia. Di lui parlano bene i piloti,
è dotato di buona dialettica, oltre ad essere un'abile
cronometrista che in più occasioni ha messo in ombra
i cronometristi ufficiali. Sono gli anni del Record
del Miglio lanciato di Nuvolari (1935),
della vittoria al Gran Premio di Germania al
Nurburgring, sempre con Nuvolari e della vittoria alla Coppa
Vanderbilt del 1936. Questo è il periodo più
fiorente della Scuderia Ferrari e il "maestro" amministra
al meglio, ovviamente sotto il controllo diretto di Ferrari
le trasferte, le gare e tutto il contorno delle stesse. Dopo
lo scioglimento della Scuderia Ferrari, nel 1939 l'Alfa Romeo
lo nomina DS della neonata Alfa Corse. Dal 1940 al 1945 continua
la sua collaborazione con l'Alfa Romeo in qualità di
Capo del Personale.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, congela le posizioni
di auto e uomini e dal 1947 al 1951
il posto di Ugolini, viene ripreso da Federico
Giberti (sopra).
Nel frattempo Ugolini è al Modena Calcio e poi alla Fiorentina.
Vi rimase fino al 1952, anno in cui rientra
come DS in Ferrari e con lui la Ferrari vince due titoli mondiali
con Alberto Ascari. Il maestro" rimane a Maranello fino
al 1955, per passare poi alla cugina-nemica
Maserati (1956-1957), assumendo la direzione del reparto corse
della Casa del Tridente. Nel 1958 è al Bologna Calcio,
poi al Torino. Giovanni Volpi di Misurata lo convince a dirigere
la Scuderia Serenissima e in contemporanea
il Venezia Calcio. Passa poi nel 1965 alla Scuderia
Filipinetti dove rimane fino al 1969, per passare poi
alla De Tomaso nel 1970 nelle vesti di Direttore generale dell'azienda,
prima di ritirarsi a vita privata nel 1976.
Eraldo Sculati
di professione giornalista, ha l'onore di accompagnare come
direttore sportivo la Ferrari o meglio la S.E.F.A.C.
nel 1956 alla conquista del terzo titolo
mondiale con Juan Manuel Fangio. Sculati
è persona buona, ma non un grande spirito di sopportazione,
sprito che in quei tempi a Maranello non doveva mai mancare.
Fondò nel 1958 la rivista Autorama,
della quale fu il primo direttore.
|
Nello
Ugolini con Juan
Manuel Fangio
|

Eraldo
Sculati Ds Ferrari
nel 1956 |
|
L'ingegnere modenese Girolamo
Ferrari Amorotti, detto Mino,
persona tranquilla, signorotto dei bei tempi, proprietario terriero
e amico personale del Commendatore, è rimasto in Ferrari
per dal 1953 al 1960, ricoprendo la carica "pura"
di DS solo nel 1957, in sostituzione di Eraldo
Sculati. Amorotti è presente sui campi di gara già
dal 1954 ed è l'unica persona che può dire a Ferrari
quello che vuole, in maniera schietta, ascoltato sempre seriamente
dal "Capo". Ricco di famiglia, si diceva lavorasse
gratis per Ferrari, escluse le spese di trasferta. La sua frase
più ricorrente: "lo faccio per passione".
Il
ragioniere Romolo Tavoni
si forma in Ferrari dove entra nel gennaio 1950
ed è forse il DS più "tartassato"
dal Commendatore. Mandato sui campi di gara in aiuto a Mino
Amorotti, almeno per quanto riguarda la parte amministrativa
dei contratti, gli succede dal 1957 all'ottobre
1961, quando con altri sette dirigenti, abbandona
la Ferrari, a cui nello stile fi Ferrari, il 26 ottobre 1961,
fa seguito la lettera di licenziamento per lui e gli altri
sette che osarono scrivere la famosa lettera, cercando di
evidenziare le non più sopportabili sfuriate della
signora Laura Garello, moglie di Ferrari. Entrato in fabbrica
proveniente dal Credito Italiano e prima ancora (1946-1949)
dalla Maserati, ha avuto l'onore e l'onere di divenire segretario
personale di Enzo Ferrari. Con Romolo Tavoni la Ferrari ha
vinto il Campionato del Mondo di F1 nel 1958
e nel 1961 anche il Costruttori di F1 - vinse
il Campionato del Mondo Costruttori Sport
nel 1957, 1958, 1960 e 1961, tre volte la Coppa di
F2 nel 1958, '59, '60 e quattro volte la Coppa
per vetture Gran Turismo dal 1957 al 1961. Tavoni
è il direttore sportivo ad avere pianto la morte di
Musso, Collins, Castellotti, Hawthorn, De Portago e von Trips,
facevano parte dell squadrone Ferrari durante la sua permanenza
a Maranello.
Nel
1964 è consigliere dell'Ufficio Sportivo dell'Automobile
Club di Milano, vice-segretario nazionale della C.S.A.I. -
Commissione Sportiva Automobilistica Italiana. Dal 1972 è
alla SIAS, la società che gestisce l'Autodromo Nazionale
di Monza in qualità di dirigente e responsabile di
pista, di cui dal 1983 fino al 1992 è anche direttore
di gara per il Gran Premio d'Italia di Formula Uno. Per i
suoi trascorsi nel mondo delle corse, oggi Romolo Tavoni è
spesso ospite di trasmissioni sportive.
|

Mino
Amorotti tra Ferrari e il Cav.Bazzi |

Romolo
Tavoni con Mike Hawthorn
|
|
Eugenio Dragoni
secondo Enzo Ferrari fu "un esempio raro di adamantina,
disinteressata dedizione allo sport". E non è una
frase da poco detta da Ferrari.
In gioventù ha qualche esperienza coma pilota, ma la
sua inclinazione lo porta a "organizzare lo sport",
piuttosto che continuare a farne parte attiva come pilota. Nel
1951 fonda con altri quattro soci: Elio Zagato, Alberto Della
Beffa, Franco Martinengo e Alessandro Zafferri, la Scuderia
Sant'Ambroeus, scuderia milanese con l'intenzione di
fare correre giovani piloti italiani e accompagnarli verso il
soglio della F1 e magari vincere un campionato del mondo, sogno
sempre accarezzato da Dragoni. Con Dragoni nasce la meteora
Baghetti e Dragoni riesce ad ottenere da Enzo Ferrari nel 1961
una vettura (156 F1) che gestirà la FISA (
Federazione Italiana Scuderie Automobilistiche), associazione
fondata nel 1953 dallo stesso Dragoni.
Nel 1962 è alla Ferrari nel ruolo di
Direttore Sportivo e da buon italiano punta su di un pilota
di origini libiche, ma italianissimo nella stirpe: Lorenzo Bandini.
Con Surtees formano la coppia per il 1963, dopo l'infortunio
occorso a Mairesse a metà stagione, coppia che vincerà
il titolo piloti e costrutori
nel 1964.
Ma Surtees incomincia a
soffrire la presenza di Eugenio Dragoni e della sua incline
posizione verso "gli italiani". Il fatto clou della
spiacevole situazione creatasi, avviene dopo il GP di Montecarlo
del 1966. Surtees dopo avere preteso di provare tutte tre le
Ferrari della Scuderia, si classifica solo quarto in gara e
nella riunione del lunedì a Maranello, le versioni dei
fatti tra DS e piloti è abbastanza contrastante. Dragoni
afferma che "quando c'è un cancro nella squadra,
bisogna estirparlo", lanciando pubbliche accuse al pilota
inglese, reo secondo lui, di avere passato al socio Eric Broadley
dei progetti atti alla costruzione della Lola Sport, che assomigliava
in molti particolari alla Ferrari Sport che la Casa impiegava
nel Mondiale. Ma pesava molto anche il fatto che Surtees l'anno
precedente, aveva partecipato ad una gara Can-Am a Mosport in
Canada guidando una Lola e subendo durante la gara un incidente
che gli costò un fermo dell'attività agonistica.
Ferrari che non è tipo da "piede in due scarpe",
prende una sua decisione e al gran premio successivo invia Franco
Gozzi, accompagnato dall'editore Luciano Conti e dal
giornalista Marcello Sabbatini sul tracciato di Spa-Francorchamps
per "licenziare" Surtees, che guarda caso vince il
gran premio, superando al penultimo giro la Cooper-Maserati
di Rindt. Gozzi chiama subito Maranello e annuncia la vittoria.
Ferrari sospende "l'esecuzione" di Surtees fino a
data da destinarsi, ovvero una settimana dopo. Siamo alla 24
Ore di Le Mans: Eugenio Dragoni vede Surtees seduto nella vettura
di Scarfiotti e lo attacca duramente: "Cosa fai seduto
su di una vettura che non è la tua?" Surtees
guarda Dragoni attonito e cerca spiegazioni. La risposta di
Dragoni alle richieste di Surtees, si concluse con un "Basta!
Tu con le corse hai chiuso". Surtees venne sospeso e un'ora
dopo, definitivamente licenziato dalla Ferrari che con quella
decisione, si giocò il sicuro Campionato del Mondo 1966.
Con Dragoni la Ferrari vinse il Titolo Piloti
e Costruttori di F1 nel 1964, il Campionato
Internazionale Costruttori Gran Turismo >2.000 cc
(gruppo III) nel 1962-1963-1964, il Trofeo Internazionale
Prototipi GT fino a 3.000 c.c. e il Trofeo
Internazionale Prototipi GT oltre i 3.000 c.c. nel
1963 e il Trofeo Internazionale Prototipi GT
nel 1965.
In contemporanea, dal 1963 al 1968, Dragoni è Presidente
della Federscuderie e promuove misure di sicurezza per vetture
e piloti. Nel 1974 è direttore sportivo della "nazionale
giovanile" all'Europeo di F2 e sempre quell'anno partecipa
alla 1000 Km di Monza come Commissario di percorso. Una crisi
cardiaca lo coglie "sul campo" subito dopo la partenza.
Franco Lini nel
1967 fu il giornalista-Direttore sportivo della
Ferrari, con "incarichi speciali" atti a risanare
i rapporti tra Ferrari e giornalisti, rapporti non sempre ottimi.
Lini arriva a Maranello alla fine del 1966 in sostituzione di
Eugenio Dragoni, dopo essere stato inviato de l'Auto Italiana
e corrispondente de L'Equipe. Un giornalista stimato nell'ambiente
dell'automobilismo sportivo, al punto che Ferrari, ottimo conoscitore
di talenti e di uomini, lo vuole alla guida della direzione
sportiva. Franco Lini fu l'artefice del famoso "arrivo
in parata" a Daytona il 5 febbraio 1967, decretando
una pesante sconfitta della Ford in terra d'America e portando
la fotografia, che fece il giro del mondo nel mito. Purtroppo
non furono importanti i successi di Lini in F1 come nella categoria
Sport, questo indipendentemente dalle sue qualità di
direttore sportivo, messe a dura prova anche dalla morte di
Lorenzo Bandini a Montecarlo. Con Franco Lini la Ferrari vinse
il Campionato Internazionale Costruttori Sport-Prototipo
oltre 2000 c.c., la 24 Ore di Daytona
e la Temporada Argentina di F2.
|

Eugenio
Dragoni e John Surtees
|

Franco
Lini (a destra ) con Enzo Ferrari,
Mario Poltronieri e Franco Gozzi |
|
Franco
Gozzi è stato l'uomo che ha vissuto più
da vicino Enzo Ferrari, essendo stato segretario personale,
Capo Ufficio Stampa e Direttore Sportivo della Casa del Cavallino
rampante. Descrivere Franco Gozzi in poche righe è difficile,
visto gli anni passati in Ferrari, anni che iniziarono nel 1959
dopo una laurea in legge e un breve tirocinio in uno studio
notarile. Gozzi comincia a correggere lettere, a riscriverle,
a ritoccare comunicati che Ferrari stesso avrebbe letto. L'anno
dopo Gozzi diventa responsabile dell'ufficio stampa della Ferrari,
ufficio voluto espressamente da Enzo Ferrari e tutto sarà
vistato da lui prima di essere emesso dalla Casa. Incomincia
a girare i circuiti di tutto il mondo, affiancando Romolo Tavoni,
osservatore speciale di Enzo Ferrari, a cui riporta puntualmente
ogni cosa. Dopo il grande "divorzio" degli otto dirigenti
nel 1961, Gozzi diventa anche segretario personale di Ferrari.
Dopo l'abbandono di Franco Lini nel 1968, Gozzi
ha l'occasione per diventare Direttore Sportivo, carica che
manterrà a tutto il 1970, prima di lasciare
il posto a Peter Schetty e continuare nel suo ruolo di portavoce
di Enzo Ferrari.
Come Direttore Sportivo Gozzi può vantare nel suo palmarès
un titolo di Campione Europeo della Montagna
con Schetty (1969); una Temporada Argentina
con De Adamic (1969); la 12 Ore di Sebring
con Giunti-Vaccarella-Andretti (1970); e diversi Gran Premi
di F1 con Ickx e Regazzoni. Toccò a lui nel 1966 (come
addetto stampa e non come DS) tentare di comunicare a Surtees
il licenziamento dalla Casa di Maranello.
Franco Gozzi muore a Modena il 23 aprile 2013.
Peter Schetty è
stato il Direttore Sportivo con due lauree, una in Economia
e una in Scienze Politiche e quattro lingue correttamente parlate.
A volte inflessibile e rigido nel fare rispettare la disciplina
dentro e fuori i box, ricoprì il ruolo di DS nel 1971
e 1972. Schetty fu anche un ottimo pilota "scalatore",
qualità che gli permise di vincere il titolo Europeo
della Montagna nel 1969 con la Ferrari 212E, dopo avere
corso per la Abarth. Di lui Enzo Ferrari disse che la sua vera
destinazione era quella di fare l'industriale, "mestiere"
da cui proveniva e a cui sarebbe ritornato dopo la parentesi
durata sei anni nel mondo delle corse automobilistiche, passione
iniziata nel 1961 a bordo di una Volvo alla cronoscalata di
Friburgo. Passò poi nel 1967 all'Abarth per due anni,
classificandosi terzo nell'Europeo della Montagna del 1967.
E' nel settembre del 1970 che diventa DS della Squadra Corse
Ferrari, dopo avere concluso la carriera di pilota a Watkins
Glen l'11 luglio di quell'anno, restando anche un valido collaudatore
in seno alla Ferrari. Anche per Schetty come per Lini e Gozzi,
i maggiori successi arrivano dalle ruote coperte, categoria
che gli permette di vincere come DS il Campionato del
Mondo Marche Sport nel 1972. A Peter Schetty nel 1973
fa seguito l'Ing. Alessandro Colombo.
|
Franco
Gozzi tra Piero Ferrari e Mario Andretti |

Peter
Schetty |
|
Luca di Montezemolo - Direttore
Sportivo Ferrari dal 1973 al 1975 (si
veda la pagina dedicata) |
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Chiamato nel 1976 a Maranello in sostituzione,
dopo il ritorno alla FIAT di Luca di Montezemolo, Guido
Rosani coadiuva Daniele Audetto nella Gestione
Sportiva della Ferrari.
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Per Daniele Audetto
i motori hanno sempre rappresentato qualcosa di unico, di
insostituibile. Incomincia con i Rally e precisamente il Rally
dei Fiori, dove Audetto tenta l'avventura con la vettura del
padre, naturalmente "presa in prestito" e come sempre,
succede l'inevitabile incidente contro un muro. Corre poi
con Brescianelli, con Renato Ronco e con Ballestrieri ottiene
il secondo posto assoluto sia al Rally dell'Elba che nel Campionato
Italiano Rally del 1968. Fa copia con Sandro Munari e vince
il Rally delle Alpi Orientali del 1969. Continua a correre
nei Rally finchè nel 1971 corre con Luca di Montezemolo
in due gare. Nasce così un sodalizio sportivo e umano
che vedrà Daniele Audetto divenire prima assistente
di Cesare Fiorio alla Lancia, con la vittoria di tre Campionati
Rally, nel 1972, 1973 e 1974 e poi la chiamata in Ferrari
come assistente dello stesso Montezemolo, conquistando così
il Campionato Mondiale Piloti con Lauda e
il Campionato del Mondo Costruttori con la
312 T. Lasciato l'incarico di DS, Montezemolo ritorna alla
FIAT e lascia il timone proprio a Daniele Audetto. Il 1976
è un anno amaro per la Ferrari, sia per l'incidente
di Niki Lauda, che per il ritiro al Monte Fuji, che consegna
di fatto il titolo di Campione del Mondo a James Hunt su McLaren,
lasciando alla Ferrari solo quello Costruttori. Finito il
periodo in Ferrari, Audetto diventa Direttore delle Attività
Sportive del Gruppo FIAT, Direttore di Film-Go Abarth, Lamborghini
e Lamborghini Engineering, tra il 1977 e il 1988. Nel 1994
Audetto passa alle due ruote come Direttore Generale della
Flamini Group, con incarichi nel Campionato Mondiale Superbike
e Direttore Commerciale e Marketing della Tom Walkinshaw Group
dal 1996. E' tutt'ora presente nel mondo delle competizioni,
collaborando con il Team di F1 Super Aguri Suzuki.
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Luca
di Montezemolo con Lauda e Regazzoni |

Daniele
Audetto con Niki Lauda |
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Con Roberto Nosetto
Direttore Sportivo Ferrari nel 1977, la Squadra
Corse vince il Titolo Piloti di F1
con Lauda e il Titolo Costruttori F1
con la 312 T2. Ingegnere meccanico laureatosi al
Politecnico nel 1968, Nosetto inizia la sua carriera come
assistente della Cattedra di Costruzione automobili. Entra
a far parte della CSAI e dal 1969 al 1976, si occupa come
responsabile di regolamenti tecnici, di norme di sicurezza
per piloti e circuiti che sapientemente progetta in Italie
e all'estero, assieme allo studio dei regolamenti sportivi
di tutte le categorie automobilistiche. Rappresenta l'Italia
presso la CSI (Commissione Sportiva Internazionale) e poi
nella Commissione Tecnica e Sicurezza della FISA (Federazione
Internazionale Sport Automobilistico), oltre che ricoprire
la carica di Ispettore di circuito. A fine 1976 Enzo Ferrari
lo chiama a Maranello viste le sue competenze in tema di sicurezza
e circuiti, per dirigere la Squadra Corse per il 1977, anno
di gloria per la Ferrari.
Niki Lauda nel suo libro Protokoll del 1977 (ed.italiana "I
miei anni con Ferrari" 1979), descrive in maniera singolare
Roberto Nosetto. Scriverà Lauda: (omissis)... la Ferrari,
insomma, era la sua ragion d'essere. E' un uomo che sacrificherebbe
totalmente se stesso per la Ferrari...(omissis)....Nosetto,
per me, era anche peggio di Audetto perchè era così
superstizioso che si vestiva esclusivamente di verde, possibilmente
dalla testa ai piedi. L'unico limite che gli veniva imposto,
era la divisa della scuderia Ferrari (con la giacca a vento
gialla). Quando lo guardavo vedevo soltanto verde...(omissis)...
Prima della partenza (GP di Svezia 1977), quando avevo già
preso posto nella mia vettura, pronto a partire, Nosetto si
chinò su di me con l'intenzione di mettermi nell'abitacolo
un pezzetto di stoffa verde. Disse: "Porta fortuna",
con questo potrai vincere". Gli urali in faccia: "Ringrazia
che mi hanno già allacciato le cinture di sicurezza,
altrimenti ti ammazzerei!".
Nel 1978 si avvicenda con Marco Piccinini e diviene Direttore
della Pista di Fiorano, incarico che ricopre fino alla fine
del 1979, oltre ad essere assistente personale di Enzo Ferrari,
carica legata alle relazioni con FOCA e FISA.
Dal 1980 al 1989 Roberto Nosetto è Direttore dell'Autodromo
Enzo e Dino Ferrari di Imola, contribuendo in maniera fattiva
alla riammodernizzazione degli impianti. Collabora con Bernie
Ecclestone dal 1989 al 1991 e in contemporanea fino al 1992
è Direttore della Commissione F1 della FISA, collaborando
con Jean Marie Balestre. Nosetto verrà a mancare il
21 febbraio 2013.
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Un
vero record di permanenza in Ferrari lo ha stabilito Marco
Piccinini , direttore sportivo dal 1978
al 1988, succedendo alla troika del 1977, composta
da Mauro Forghieri, Sante Ghedini e Roberto Nosetto. Piccinini
ha vissuto da vicino gli ultimi anni di Ferrari, del quale è
stato confidente e consigliere ascoltato. La sua permanenza
coincide con la vittoria di un Titolo Piloti di F1
nel 1979 e tre Titoli Costruttori di F1 nel
1979-1982-1983.
Incomincia ad interessarsi di politica sportiva nel 1973, partecipando
ai lavori di riorganizzazione della CSAI e si adopera per una
mediazione tra Ferrari e FOCA. Ferrari lo chiama a Maranello
alla fine del 1977 per svolgere i ruoli precedentemente descritti
direttamente per lui, oltre che sovraintendere la squadra corse,
i rapporti con la stampa, gli sponsor e non ultimi i piloti.
E' nel 1978 che Piccinini partecipa al suo primo gran premio,
quello di Argentina, in qualità di direttore sportivo.
Vive in prima persona i noti fatti del 25 aprile 1982 a Imola,
dove per una inconprensione Villeneuve e Pironi terminarono
la loro solida amicizia. La squadra corse è totalmente
nelle mani di Piccinini. Il forte potere, le sue eleganti maniere,
sono ascoltate in modo preferenziale da Enzo Ferrari negli anni
della sua vecchiaia, a tal punto da suggerire e poi scegliere
personalmente i futuri piloti del Cavallino. Ha un ruolo fondamentale
all'interno della FOCA ( Formula One Constructors
Association) e nella stipulazione del Patto della Concordia
degli anni 80. Piccinini rimane in Ferrari come DS fino alla
morte di Enzo Ferrari, lasciando il suo incarico a Piegiorgio
Cappelli, Pierpaolo Gardelle e Franco Gozzi. Rimane nel Consiglio
di Amministrazione della Ferrari e nel 1994 è Presidente
della CSAI, carica poi abbandonata in polemica con la FIA.
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Roberto
Nosetto con Gilles Vileneuve |

Marco
Piccinini, Forghieri, Enzo Ferrari
e i piloti 1979 Sheckter e Villeneuve |
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Piergiorgio
Cappelli è DS nel periodo più
buio della storia Ferrari: la morte del Suo Fondatore. Subentra
nel 1988 a Marco Piccinini nel ruolo di Direttore
Generale del Reparto Corse, ruolo voluto dai vertici FIAT, in
un'annata che vede la McLaren-Honda dominare il Campionato del
Mondo. Cappelli non ha vita facile e così nel marzo 1989,
viene sostituito da Cesare Fiorio alla guida della GES.
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Cesare
Fiorio è figlio d'arte di Sandro Fiorio,
Capo Ufficio Stampa e PR della Lancia e quindi, non fatica nell'inserimento
nel mondo delle corse. A soli 22 anni è il nuovo Campione
d'Italia nella categoria Gran Turismo di 1150 c.c. Laureatosi
in Scienze Politiche, nel 1963 dirige l'attività agonistica
di Casa Lancia e lascia un'impronta indelebile nella creazione
della HF Squadra Corse. Nascono la Stratos,
la Delta nelle sue diverse tipologie da Rally e i prototipi
LC1 e LC2. Nel 1972 Cesare Fiorio è Direttore marketing
della Lancia, oltre che responsabile dell'attività sportiva
del Gruppo FIAT nel 1977 e dieci anni più tardi anche
della Squadra Corse Alfa Romeo. Fiorio ha un palmarès
d'eccezione che va dai titoli Mondiali Marche, a quello Piloti,
ai Campionati d'Europa fino ai titoli Mondiali Endurance. Nel
1989 il passaggio alla Ferrari in veste di
DS e al debutto prima vittoria con Mansell nel GP del Brasile
e poi Ungheria e Portogallo con Berger. Nel 1990 sfiora il titolo
Mondiale Piloti con Alain Prost e getta le basi nel 1991
per un accordo con Ayrton Senna. Malgrado tutto, Fiorio viene
esonerato dall'incario a metà stagione dai vertici della
Casa. Nel 1992 è skipper di Destriero, conquistando il
Nastro Azzurro. Il richiamo della F1 è forte e Fiorio
nel 1994 rientra nel Circus come Diresstore Sportivo della Ligier,
a cui fa seguito nel 1996 un contratto di consulenza per il
Team Forti.
Claudio Lombardi si laurea in ingegneria
all'Università di Bologna, quindi viene assunto al Centro
Ricerche FIAT, dove sviluppa studi per la Lancia. Nel 1991
Cesare Fiorio passa il testimone a Claudio Lombardi, dopo i
dissapori con Alain Prost. Con l'arrivo a Maranello di Luca
di Montezemolo nell'estate 1992 Lombardi è destinato
al ruolo di direttore tecnico, lasciando la GS a Sante Ghedini.
Lombardi con l'arrivo di Barnard, viene spostato un'altra volta
alla direzione reparto motori. A Lombardi dal 1992
al 1993 succede Sante Ghedini.
Sono gli anni della "ricostruzione" della GeS, voluta
fortemente dal Presidente Montezemolo e Ghedini occupa un periodo
di transizione prima dell'arrivo di Jean Todt. A termine mandato
come direttore sportivo Ferrari, Sante Ghedini diverrà
direttore dell'Autodromo del Mugello, oltre che ricoprire la
carica di Vice Presidente CSAI - "Circuiti Sicurezza".
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Cesare
Fiorio |

Claudio
Lombardi |
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A
metà del 1993, Luca di Montezemolo chiama
a Maranello Jean Todt,
ex navigatore di rally ed ex Direttore Sportivo di Peugeot.
Figura carismatica, autoritaria, Todt deve ricostruire una Ferrari
partendo dai due piloti: Berger e Alesi. Punto fermo la sua
voglia di vincere, forte delle vittorie di due titoli Mondiali
Piloti Rally e due Costruttori (1985-1986) oltre di quattro
Parigi-Dakar. Il debutto di Jean Todt in Ferrari avviene proprio
nel gran premio di casa, a Magny Cours e tutti in GES capiscono
al volo di che pasta sia fatta questo uomo. Nel 1994 e 1995
conquista due vittorie con Berger (Germania) e Alesi (Canada).
Ma lui vuole un Campione per risollevare le sorti della Casa
del Cavallino: Schumacher. Così nel 1996, contro il parere
di molti, in concerto con Luca di Montezemolo, vuole Michael
Schumacher, bi-campione del mondo e da allora i successi hanno
incominciato a gratificare il suo lavoro e a far gioire il popolo
ferrarista. Nel 2006 Todt è nominato Amministratore
Delegato di Ferrari S.p.A., lasciando la DS a Stefano
Domenicali, ma continuando a seguire dal muretto le imprese
degli "uomini rossi", impartendo sempre un ordine
ben preciso che ha fatto scuola in F1: ordine, disciplina e
pulizia, ruolo che ricoprirà fino al dicembre 2007.
Ad
oggi con Todt la Ferrari ha vinto sette titoli Costruttori
(1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2007) e
sei titoli Piloti (2000 - 2001 - 2002 - 2003
- 2004 - 2007), grazie a Michael Schumacher, Rubens Barrichello,
Eddie Irvine, Felipe Massa e in chiusura il neo Campione del
Mondo 2007 Kimi Raikkonen. Nel marzo 2008 Jean
Todt lascia la carica di Amministratore Delegato mantenedo gli
incarichi di Presidente del C.d.A di Ferrari, Asia Pacific oltre
a quello di Ferrari West Europe, continuando a rappresentare
la Scuderia al Consiglio Mondiale della FIA. Inoltre Luca Cordero
di Montezemolo gli affida gli incarichi "speciali"
di gestione delle attività Gran Turismo e Sportiva. E'
sicuramente la persona che ricorda più da vicino Enzo
Ferrari ai tempi della Scuderia di Modena. Lascia tutte
le cariche all'interno della Ferrari (consigliere di amministrazione
e ogni altra carica) nel marzo 2009, dopo 15 anni si "servizio"
iniziati il 1°luglio 1993 e dopo avere conquistato in pista
7 titoli costruttori e sei titoli piloti. Nell'ottobre 2009
Jean Todt viene eletto con 135 voti contro i 49 di Ari Vatanen
Presidente della FIA, succedendo a Max Mosley.
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Stefano
Domenicali è
l'uomo dei regolamenti sportivi, dei quali conosce ogni regola
applicabile. Laureato in Economia e Commercio all'Università
di Bologna, Stefano Domenicali entra in Ferrari nel giugno del
1991 e dal 1996 è nominato Responsabile del reparto sportivo.
Si occupa dello sviluppo dell Circuito del Mugello. Nel 2001
Domenicali è responsabile della logistica della GES e
dal 2002 ricopre la carica di Direttore sportivo
della squadra, oltre che tenere i contatti con la FIA per quanto
riguarda l'attività sportiva della Casa di Maranello.
Dal 1 gennaio 2008
è il nuovo capo della Gestione Sportiva,
sostituendo di fatto Jean Todt che si ritira al "semplice
ruolo" di Amministratore Delegato Ferrari, ruolo mantenuto
fino al 2008. Domenicali ricoprirà l'incarico di Team
Principal fino al 14 aprile 2014, rassegnando poi le proprie
dimissioni dal ruolo ricoperto in precedenza nella mani del
Presidente Montezemolo. |
Jean
Todt con Gerard Bergher |

Stefano
Domenicali al muretto box |
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Luca Baldisserri ex responsabile
della monoposto di Michael Schumacher, dal gennaio 2008 ricopre
la carica di Team Manager, figura nuova nella
Casa del Cavallino rampante (leggasi Direttore Sportivo), oltre
che ricoprire la carica di Responsabile delle operazioni in
pista.
Soprannominato "Baldo", il simpatico
ingegnere lavorerà a diretto contatto con Aldo Costa
e Stefano Domenicali in un organigramma rinnovato per far fronte
ai prossimi anni di competizioni sportive ad alto livello. La
sua carica in pista dura fino all'aprile 2009, quando per motivi
strategici interni alla Ferrari, viene sostituito in pista con
l'Ing. Chris Dyer, già coordinatore
degli ingegneri Ferrari e ingegnere di Kimi Räikkönen
nel 2007 e 2008.
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Luca Baldisserri ai box |
Luca Baldisserri con Michael Schumacher |
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Massimo
Rivola è Direttore
Sportivo in Ferrari dal 2009. Nato a Faenza il
7 dicembre 1971, si laurea in Economia e Commercio all'Università
di Bologna. Nel 1998 si spalancano le porte della Formula
Uno e tramite la Minardi, Rivola occupa un posto all'Ufficio
Marketing.
Diventa responsabile Sponsor del Team faentino nel 2000,
carica che ricoprirà fino al 2002, passando poi
al ruolo di Marketing Manager. Nel 2003 Rivola si occupa
delle attività sportive della Minardi con il "grado"
di Vice Team Manager e nel 2004 entra
nel ruolo effettivo di Direttore Sportivo del team, ruolo
che occupa anche nel 2006 dopo l 'acquisizione del team
Minardi da parte di Red Bull, diventando a tutti gli effetti
Scuderia Toro Rosso (STR). |
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Massimo Rivola DS Ferrari dal 2009
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Marco
Mattiacci attuale presidente e CEO di
Ferrari North America, prende il posto lasciato vacante
da Stefano Domenicali alla guida della Gestione Sportiva
della Casa di Maranello il 14 aprile 2014. Mattiacci si
è laureato in Economia all'Università La
Sapienza di Roma. Nel 2006 ha frequentato a Singapore
l'Insead (Institut Européen d'Administration des
affaires), una scuola di direzione aziendale e un istituto
di ricerca di carattere internazionale. Nel 2011, il passaggio
alla Business School della Columbia University, a New
York. L'anno successivo, gli è stato conferito
il prestigioso premio “Automotive Executive of the
Year”. Il primo incarico di un certo peso in Ferrari
risale all'ottobre del 1999, quando diventa Area Sales
Manager Americas & Middle East. Lo rimarrà
fino al giugno del 2001. Successivamente, viene promosso
"Project Leader Maserati Launch in North America"
(giugno 2001-maggio 2002), quindi "Vice President
Sales & Marketing" di Ferrari Maserati North
America (giugno 2002-settembre 2006) e subito dopo "Executive
Vice President – Business Development" di Ferrari
Asia Pacific (settembre 2006-agosto 2007). Nel gennaio
2010, la nomina a presidente e CEO di Ferrari North America.
(fonte:
panorama.it). Il 24 novembre 2014,
a conclusione del Campionao del Mondo di F1, Marco Mattiacci
lascia il posto a Maurizio Arrivabene. |
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Marco
Mattiacci
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Maurizio
Arrivabene - Proveniente dalla Philip
Morris, prende il posto di Marco Mattiacci, arrivato alla
rossa solo 7 mesi fa dopo le dimissioni di Stefano Domenicali.
Maurizio Arrivabene, 57 anni, bresciano, ma residente
a Losanna, è entrato alla Philip Morris nel 1997,
si è dedicato a marketing e attività promozionali
ricoprendo incarichi di crescente responsabilità
fino a diventare Vice President of Marlboro Global Communication
& Promotions for Philip Morris International (2007)
e Vice President Consumer Channel Strategy and Event Marketing
(2011). Già membro del board della Juventus e della
F.1 Commission, nei suoi anni in Philip Morris ha sempre
seguito in prima persona la partnership con la Ferrari,
sia a Maranello, sia in pista. conoscenza dell'ambiente
— "Abbiamo deciso di nominare Maurizio Arrivabene
– ha detto il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne
- perché in questo momento abbiamo bisogno di una
persona che conosca a fondo non solo la Ferrari, ma anche
i meccanismi e i bisogni di questo sport. Maurizio ha
un patrimonio di conoscenze unico perché da anni
è stato veramente vicino alla scuderia e, come
membro della F1 Commission, ha ben chiaro le sfide che
ci attendono. Estremamente importante è l’esperienza
manageriale che ha maturato finora, e che lo aiuterà
a gestire e motivare la squadra. Vogliamo anche ringraziare
Marco Mattiacci per il suo contributo alla Ferrari negli
ultimi 15 anni – ha concluso Marchionne - e gli
auguriamo il meglio per le sue sfide future". Fonte:
gazzetta.it -
Maurizio Arrivabene lascia la carica di
team Principal nel gennaio 2019. |
Maurizio
Arrivabene
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Mattia
Binotto nasce a Losanna (CH) il 3 novembre
1969. Si laurea in ingegneria al
Politecnico federale di Losanna.
Entra in Ferrari nel 1995 come ingegnere motorista nella
squadra test. E'
partecipe, come Ingegnere del Reparto Corse, ai successi
di Michael Schumacher dal 1997 al 2003. Ingegnere motori
da gara nel 2004, nel 2007 Binotto viene promosso al ruolo
di Capo Ingegnere, corse e montaggio, passando poi nel
2009 a quello di responsabile operativo del Reparto Motori
e KERS. Vice-direttore motore ed elettronica da ottobre
2013, nel 2014 viene nominato da Sergio Marchionne nuovo
direttore per la Power Unit. Binotto è diventato
nel corso degli anni una sorta di punto di riferimento
e referente personale dell'allora amministratore delegato
del gruppo FCA. In particolare Marchionne aveva apprezzato
la svolta tecnica impressa dall'ingegnere italo-svizzero
a partire dal 2015, con le tre vittorie conquistate nel
campionato. il 27 luglio 2016, Binotto viene nominato
Chief Technical Officer della Ferrari al posto di James
Allison. Nel gennaio 2019 prende il posto di Murizio Arrivabene
a capo della GeS. (fonte: https://it.eurosport.com) |
Mattia
Binotto
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Frédéric
Vasseur nato a Draveil, in Francia, il
28 maggio 1968, Vasseur nel 1995 si laurea in ingegneria
aeronautica presso l’ESTACA, l’École
supérieure des techniques aéronautiques
et de construction automobile, a Parigi.
Nel 1992, durante il periodo degli studi, apre la RPM,
un’azienda che collabora con Renault nella preparazione
dei motori di Formula 3. Nel 1996 fonda invece il team
ASM, impegnato in Formula 3. Con questa struttura –
gestita fino al 2015 – conquista diversi titoli,
a cominciare dal campionato francese del 1998 con il pilota
David Saelens per poi arrivare ai titoli europei vinti
per quattro volte – dal 2004 al 2007 – con
talenti come Jamie Green, Lewis Hamilton, Paul Di Resta
e Romain Grosjean. Nel
2004 fonda un secondo team, l’ART Grand Prix con
il quale conquista otto campionati a squadre tra GP2 e
GP3 e undici titoli piloti, tra cui quello di GP3 del
2016 con Charles Leclerc. Sempre molto attivo e curioso
di esplorare nuove strade, nel 2010 fonda l’azienda
AOTech, specializzata nelle simulazioni di guida e nella
progettazione in CFD. Due anni più tardi nasce
la Spark Racing Technology, una struttura che si occupa
dell’ideazione e realizzazione di sistemi ibridi
ed elettrici. Questa azienda ottiene il contratto di fornitura
dei telai per le vetture di Formula E, la nuova categoria
per monoposto completamente elettriche istituita dalla
FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile)
che disputa la sua prima stagione nel 2014. Nel 2016 per
Frédéric arriva il debutto in Formula 1
come Team Principal del team Renault, che alla fine della
stagione lascia per prendere le guida del Gruppo Sauber
come amministratore delegato e in pista con il ruolo di
Team Principal dell’Alfa Romeo Sauber F1 Team, poi
divenuto Alfa Romeo Racing dal 2019, che schiera monoposto
spinte dal motore Ferrari. Al termine della stagione 2022,
viene chiamato a Maranello a ricoprire il ruolo di General
Manager e Team Principal della
Scuderia Ferrari. È in carica dal 9 gennaio
2023 e dall'8 luglio 2024, a
seguito delle dimissioni di Enrico Cardile, ricopre ad
interim anche la carica di Direttore Tecnico Chassis
Area. Fonte: ferrari.com/it
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Frédéric
Vasseur
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La
pagina rappresenta uno studio condotto dall'autore sulla
Dirigenza Ferrari
manageriale e sportiva e potrà, a seguito di
nuovi accertamenti, subire modifiche atte ad inquadrare
al meglio la verità storica dell'evento.
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pagina
pubblicata il 20/10/2004 - ultima
modifica -
15/2/2024
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