Di
autentico confronto fra scuola americana e quella europea si
può parlare a proposito della "500 Miglia di
Monza", che si corre il 29 giugno 1958 con le stesse
modalità dell'edizione precedente"1957".
In aggiunta alle note vetture di Indianapolis ed alle
Jaguar Sport, si presentano in gara quattro vetture italiane:
una Ferrari monoposto 4.023 cc, una Ferrari 3.000 cc,
una Ferrari 4.200 cc della Scuderia Chinetti, ed una Maserati
4.200 cc, realizzata in collaborazione con la ditta "Eldorado"
e ispirata nettamente alla tecnica costruttiva di Indianapolis.
Nelle prove Luigi Musso, sulla Ferrari 4.023 , ha stabilito
la media più alta a 281,087 km/h, seguito da Bob Veith
(Bowes Seal Fast Spl.) con 278,857 km/h. Il Pilota argentino
non parte nella prima serie, vittima di un guasto meccanico.
In compenso prende la testa Musso che ingaggia una lotta entusiasmante
con Sachs e Rathmann. Al 10° giro l'italiano
è ancora al comando seguito a ruota dai due americani.,
ma al 26° passaggio il pilota della Ferrari si arresta ai
box accusando un malessere e cede la guida ad Hawthorn.
Passa a condurre Rathmann seguito da Bryan, mentre Stirling
Moss porta in terza posizione la Maserati Eldorado, per
essere ancora superato nella fase finale da Veith. La
prima serie, denominata PREMIO ESSO, si conclude
con la vittoria di Rathmann, seguito da Bryan, Veith e Moss.
Musso si ripresenta alla partenza della seconda serie,
denominata PREMIO MOBIL, ma deve cedere il volante a
Phil Hill al 19° giro, ancora per malessere. Questa
gara è poco movimentata: il tempo ottenuto dal vincitore
Rathmann è di due minuti superiore rispetto alla prima.
Oltre a Musso, nel corso della gara, si ritirano definitivamente
Ward, Thompson, Fairman e Shell.
La terza corsa: PREMIO SHELL è pure senza storia
per quanto concerne l'aggiudicazione del primo posto, stabilmente
nelle mani dell'indiavolato Rathmann. Si registrano tuttavia
parecchi colpi di scena nella lotta per le posizioni di rincalzo
ed anche incidenti spettacolari, fortunatamente innocui per
i piloti. Al 29° giro la vettura di Veith perde una ruota
anteriore, ma lo speciale profilo della pista accompagna la
macchina in salvo.
Al 41° giro altro incidente pauroso; protagonisti questa
volta Stirling Moss e la sua Maserati: lo sterzo si rompe ed
il volante rimane nelle mani del pilota inglese all'inizio della
curva Sud mentre la sua vettura procede a circa 260 km/h, ma
il guard-rail contiene l'urto e la sbandata si conclude senza
danni per il conduttore. La media generale di Jim Rathmann,
che nella classifica generale al termine delle tre prove precede
Jimmy Bryan (Belond Spl.), il trio Musso-Hawthor-Hill (Ferrari)
e Crawford (Mirror Glaze Spl.), risulta di 268,311 km/h.
Tratto
da: Monza 1922-72 Cinquant'anni di storia - Autodromo Nazionale
di Monza - SIAS 1972
Entrata
della 412 MI a Monza |
Moss
parla con il
collaudatore Maserati |
Moss
e Hawthorn si salutano |
500
Miglia di Monza - 29/6/1958: "Io
c'ero" - Immagini amatoriali della
corsa (e delle prove) Franco Gallo |
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In
attesa del via alle prove la n.1 BELOND AP Special (Salih-Offy)
di Jimmy Bryan. |
Jimmy Bryan neo vincitore di Indy 500 e vincitore a Monza
nel 1957, nonchè vincitore nel 1953 , 1955 e 1956
del campionato USAC. Due anni dopo lo scatto di questa
foto il popolare “Cowboy Jimmy” perderà
la vita al volante di una midget-car in una gara di dirt
track.
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Fotografata ai box la n.26 BOB ESTES Spl. (Philps-Offy)
di Don Freeland. |
Entra
in pista la BELOND AP Spl. di Jimmy Bryan. |
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I concorrenti si apprestano ad effettuare le qualifiche;
si risconosce la n.49 MEGUIAR’S MIRROR GLAZE (Kurtis
500-Offy) di Ray Crawford.
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Ai box in palese contrasto con i bolidi Made in Indy fa
mostra di sé una nostrana STANGUELLINI Formula
Junior.
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