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La
fantasia è noto, non è una cosa facile da "ingabbiare".
Fa scorrere migliaia d'immagini nel nostro cervello, costringendolo
e costringendoci a distacchi dalla normale routine quotidiana.
Per il modellista, la fantasia rappresenta il motore che spinge
e guida le sue mani dal concepimento alla realizzazione di diorami
unici, ognuno diverso dall'altro, ognuno con una storia a se
stante. Fatta questa breve parentesi introduttiva, vediamo cosa
è utile fare per realizzare diorami dai più semplici
a quelli "doc".
I principali step da preventivare e seguire durante tutta la
costruzione sono i seguenti sono:
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1. Identificazione del soggetto da riprodurre
2. Reperimento del materiale iconografico inerente
al soggetto
3. Pianificazione dello spazio dedicato al diorama
4. Disegni originali da cui partire
per riprodurre la scala scelta e gli schizzi del diorama
5. Pianificazione dei materiali
da utilizzare
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Detto
questo, i successivi articoli saranno rivolti ad un pubblico
di non esperti, che vuole cimentarsi nella costruzione di qualcosa
di unico, di vivo com' è appunto il diorama.
Facendo un passo indietro, ricordo che iniziai a realizzare
diorami prendendo spunto dal classico diorama militare, dove
impari "sul campo" l'arte della miscela dei colori
e delle tonalità, sfumature comprese, dovendo lavorare
prevalentemente con vernici opache. Ricordo quello sventurato
cane lupo, contenuto in una scatola di montaggio, credo della
Esci, che dopo essere passato nelle mani di questo "apprendista
stregone", si è ritrovato con un bel pelo lucido
e questo non perché ben curato dalle truppe tedesche,
ma non avendo a portata di mano il marrone opaco, pensai bene
di miscelare quello che rimaneva con marrone lucido; tanto cosa
vuoi che cambi! Eccome se è cambiato, sembrava più
un cane in dotazione alla X MAS che un cane della Wehrmacht...
Anche questo fa parte del bagaglio di esperienze che un neofita
si porta al seguito. Analizziamo ora i punti sopra descritti
e scopriremo un sottile filo conduttore che dall'idea porta
al diorama finito, istantanea di un momento storico tolto magari
da un vecchia fotografia in bianco e nero e riportato alla sua
naturalezza di colore.
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Fase
1 - Identificazione del soggetto da riprodurre
In questa fase come dicevo prima, la fantasia ha un ruolo predominante.
Seguiamo una tematica, la cosa sarà certamente semplificata.
Ma se siamo agli inizi e dobbiamo gettare le basi per dei lavori
che seguiranno, la situazione a volte potrà essere critica.
In genere tutti i modellisti che seguono una tematica, ogni
tanto escono dal seminato per riprodurre qualcosa di diverso
che non sia sempre lo stesso tema. Attenzione però; visto
che l'impresa che andremo a compiere richiederà tempo
e qualche piccolo investimento economico, partiamo con il piede
giusto e con il soggetto ben identificato, almeno per quel diorama,
altrimenti ci ritroveremmo a metà dell'opera con lo sconforto
peggiore per un modellista, quello di essere arrivati fino a
quel punto e non sapere o potere continuare per una scelta sbagliata
in origine.
Il mio consiglio è quindi di ponderare bene cosa andremo
a costruire e cosa vogliamo che gli altri vedano.
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Fase
2 - Reperimento del materiale iconografico inerente al soggetto
da riprodurre
Esistono due "scuole" di pensiero su questo tema.
L'episodio che si dovrà ricostruire nel diorama, parte
prima dalla mente e poi dai supporti iconografici: ovvero l'episodio
illustrato è lontanamente parente del fatto vero, ma
si colgono solo i contorni dello stesso, per riprodurlo nelle
linee di massima. Questo il più delle volte lo si incontra
nelle riproduzioni di ambientazioni militari, dove il modello
è fedelmente riprodotto, mentre l'ambientazione è
"di fortuna" e la si rappresenta cercando di dare
un'impronta che al primo colpo d'occhio, riporti a identificare
la scena ma non il contesto dove è inserita la scena
stessa. La seconda è quella che segue una tematica di
riproduzione ben definita o storica. La scintilla che mette
in moto tutto il meccanismo è rappresentata da una fotografia
o da un documento sull'avvenimento reale. Una differenza sostanziale
tra le due scuole è che la prima lascia spazio alla creatività
senza vincoli a personaggi, località, vetture, aerei
o carri armati, mentre la seconda non può allontanarsi
più di tanto dal campione fotografico.
Prendiamo un esempio pratico di quanto descritto. Se dobbiamo
riprodurre una strada dove collocare una vettura da gara mentre
abborda una curva e non abbiamo a disposizione fotografie che
la riprendono in quel preciso istante, i vincoli che ci legano
al diorama saranno: la vettura (modello -colore - numero di
gara). Tutto il resto sarà frutto esclusivamente della
nostra fantasia, come: alberi, case, prati, montagne ecc.
Diverso è il riprodurre eventi legati a una fotografia
o a disegni operativi di costruzione. In quel caso tutto deve
essere così come appare nel reale e anche la più
piccola diversificazione troverà riscontro nel diorama.
Un consiglio che mi permetto di dare ai "nuovi" del
settore è quello di decidere da subito che strada prendere;
poi con il tempo si potrà saltare da una "scuola"
all'altra senza grossi problemi, maestra sarà l'esperienza
fatta sul campo.
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Fase3
- Pianificazione dello spazio dedicato al diorama
Entriamo nelle prime fasi operative della costruzione vera e
propria. Da questo momento in poi vedremo il nostro diorama
nascere e crescere pian piano.
Un piccolo consiglio: non abbiate paura di buttare e rifare
pezzi poco convincenti, sarete ripagati alla fine da un pezzo
reale al 100%. La pianificazione dello spazio su cui costruire
il nostro diorama dipende da diversi fattori.
Primo fra tutti è lo spazio a disposizione per esporre
il diorama una volta terminato.
Dal mio punto di vista, non esiste una regola per quanto riguarda
le misure; ognuno sceglie in conformità a quello che
vuole riprodurre. L'ideale è restare vincolati alla scala
1/43 e questo perché la maggior parte dei personaggi
riprodotti dalle aziende di modellismo, sono in 1/43, oltre
agli innumerevoli automezzi disponibili. Inoltre questa scala
permette di riprodurre grosse costruzioni in uno spazio modesto,
non sacrificando i particolari, vera delizia dei diorami. Discorso
diverso per il "militare" cha lavora con scala 1/35,
più "grande" di qualche millimetro.
Un occhio di riguardo per i grossi diorami: va preventivata
una base modulare, sia per poterla trasportare, sia per la realizzazione.
Non è infatti comodo dover verniciare la grondaia di
un tetto in posizione quasi sdraiata sul diorama stesso, quando
la grondaia si trova a 120 cm dal perimetro e la sezione della
stessa è di pochi millimetri.
Chi
ha costruito caseggiati sa benissimo che le grondaie si possono
verniciare solo "in opera", per non rovinarne l'aspetto
in fase di fissaggio. Quindi, dovrò prevedere di scomporre
un diorama di 120 cm in almeno due sezioni da 60, per lavorare
al meglio. Un modesto consiglio che mi permetto di dare è
quello di disegnare sempre le misure di massima scelte su un
pezzo di carta velina, rispettandole poi fedelmente quando saremo
in fase di costruzione. Leggerezza e solidità poi faranno
sì che il nostro diorama ci accompagni senza deteriorarsi
per molti anni.
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