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Minardi al comando - Modelfoxbrianza.it
 
 
4 settembre 2008, a Monza Vettel e la Toro Rosso, erede della Minardi in F1. vincono il loro primo Gran Premio, prima vittoria di un motore Ferrari montato su un telaio non omonimo. Ma anche nel passato della squadra “madre” faentina ci sono pagine ricche di soddisfazioni
"E' stata una sensazione meravigliosa. Anche se sapevo che sarebbero durati poco, mi sono goduto quegli attimi intensamente". Sono le parole di Piero Martini al termine del GP del Portogallo del 1989. Un solo giro al comando, il quarantesimo, Poco importa che quel primato fosse effimero, favorito dalle diverse strategie. Quella Minardi era stata tra i primissimi fin dal primo giro, anzi fin dalle prime prove del venerdì, quando Martini si leva la soddisfazione di essere il più veloce di tutti e il sabato si merita la quinta posizione in griglia, il primo dei "terrestri" dietro i colossi Ferrari e McLaren. E poteva forse andare ancora meglio se una distrazione di Modena non avesse costretto Martini a un testacoda proprio nel suo giro veloce. Certo, le Pirelli sono miracolose e anche la BMS Dallara di Caffi si disimpegna a dovere ma i cavalli sono quelli del non freschissimo Cosworth DFR. Quindi un exploit effimero ma non casuale e lo conferma Sala che con la seconda Minardi riesce a partire davanti alle due Brabham, segno che la M189 di Aldo Costa è una gran bella creatura e l'anno seguente permetterà a Martini di partire in prima fila a Phoenix nel GP d'apertura.
L'Estoril poi è un circuito "da telaio". Qui più che in molte altre piste si vede se una macchina è sana. Tanto è vero che là davanti, finalmente dominatrice, è la Ferrari 189 di Barnard, il miglior telaio in circolazione, come scoprirà la stagione seguente Gherard Berger approdato in McLaren.
In gara anche le due Williams sono costrette a inseguire Martini che alla fine arriverà quinto. Un grande risultato per il pilota italiano, con addirittura un pizzico di rammarico.per quel fastidioso torcicollo che non gli permette di spingere come vorrebbe per riprendere le Williams (che poi si ritirano) e Nannini. Solo uno spavento a 10 giri dalla fine per una violenta "scordolata".
Negli occhi e nel cuore rimarrà il ricordo di quelle poche centinaia di metri con una Minardi al comando. Subito arriva il sorpasso di Berger che ridesta la stessa strana emozione dolce-amara di Zolder 1975, quando Lauda strappava il primato allo scalpitante Brambilla. La storia delle corse è fatta anche di questi frammenti di gloria.

 
 
La partenza del GP del Portagallo 1989. Dietro a Ferrari e Mclaren c'è la Minardi di Martini.. Anche Sala si difende decorosamente al centro del gruppo.
Partenza del GP del Portagallo 1989


 
Martini in bagarre con Berger e Senna
Martini in bagarre con Berger e Senna. Pochi secondi in vetta per ripagare anni di duro lavoro.
 
 
 
La M189 esordì nel GP del Messico del 1989 con due telai, il "2" per Pierluigi Martini e l"1" per Louis Perez Sala. Frutto del lavoro dell'ingegner Aldo Costa e del tecnico aerodinamico Nigel Cowperhwaite, la 189 seguiva le tendenze delle vetture di quegli anni. Come si può apprezzare nel bel disegno di Giorgio Piola, il telaio era stretto, le fiancate lunghe e arrotondate e lo "snorkel" alto.
Minardi M189

Lo schema delle sospensioni era invece simile a quello della 188. Gli ammortizzatori anteriori erano inseriti in una nicchia del telaio. Dopo le prime prove di Le Castellet venne irrigidito l'attacco dei due alettoni anteriori.
 
 
 
Minardi M189
Dall'alto si può apprezzare la linea pulita della M189, qui fotografata al suo esordio in pista nei test di Le Castellet del luglio 1989.. Subito soddisfatti piloti e tecnici: "Il problema principale della vecchia vettura – chiarisce L’ingegner Carletti - erano i saltellamenti nelle curve. Ora il comportamento è molto più uniforme e prevedibile da parte dei piloti".
 
 
 
Dopo alcune gare sfortunate, la preoccupazione principale per Giancarlo Minardi era quella di evitare il pericolo di essere costretti alle “prequalifiche”. La M189 consentirà invece di cullare sogni più ambiziosi.
Sono gli ultimi anni dell'abbondanza" per la F1. Da qui in avanti i costi per restare al passo con le nuove tecnologie diverranno sempre meno sostenibili per le piccole scuderie e gli schieramenti s’impoveriranno progressivamente
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Sospensioni Minardi M189
 
 
Ad Alberto Fussotto, curatore di www.minardi.it, chiesi un ricordo di Gian Carlo Minardi, che così rievoca quelle giornate:

“E’ stata una sensazione enorme perché noi non eravamo mai stati così davanti. Eravamo partiti davanti grazie al quinto tempo in qualifica ed era la prima volta che entravamo nelle prime tre file. E’ stato il frutto di un lavoro da certosino che Piero aveva fatto insieme alla Pirelli. All’Estoril per quella gara, ma non solo, erano stati provati 45 treni di gomme da qualifica facendo segnare dei tempi che poi non sono mai più stati battuti, infatti noi abbiamo tenuto il record per tantissimo tempo. E’ stato sottoposto ad accelerazioni e decelerazioni incredibili, tant’è che si strappò al collo avendo così numerosi problemi per tutta la stagione. Quindi è stato il risultato di un ottimo lavoro di equipe tra il Minardi Team e la Pirelli. Purtroppo avevamo una buona macchina, ma spinta da un Cosworth clienti e quindi siamo stati in difficoltà a poter fare qualcosa di più. E’ stata una grandissima soddisfazione anche se comunque dettata dal gioco dei pit stop.
Il gran premio dell’Estoril è sempre stato una corsa molto importante per noi. La gara più bella la facemmo nel 1991 con il motore Ferrari dove anche in quell’occasione Piero fece un ottimo quarto posto lottando alla pari con Jean Alesi proprio su Ferrari . In quegli anni, non essendoci ancora i tracciati in Spagna si facevano molti test invernali in Portogallo e quindi quando arrivavamo lì eravamo già molto preparati”. L.Papetti

 






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Pagina pubblicata il 6/3/2009

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