Dal
Mexico a Montecarlo - di Giovanna
Montorsi
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Riprendo
a scrivere dopo parecchi giorni, ma non vorrei tediare i lettori
con le mie scorribande tra il Mexico e l’Honduras dal 1974
fino al 1981. Lavoravo per il Governo Messicano e poi, casualmente,
andai a Tegucigalpa dove collaboravo con la Ambasciata d’Italia
in quel paese lontano. |
Battesio
Francisca Teguciagalpa 1978
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Mi
sposai nel 1976 in Italia con un italiano, che decise, al mio
ritorno precipitoso in Italia per la morte tragica di mio padre
nel Luglio del 1981, di trasferirsi in Venezuela. Nel 1978 a Comayaguela
(un sobborgo della Capitale Tegus) nacque mia figlia Francisca
Maria. Il mio adorato papà morì suicida a soli 64
anni perché nel 1979 era morta la mamma cadendo stupidamente
da una scala: la solitudine e la depressione fecero il resto.
Naturalmente persi tutti i contatti con la Ferrari e con tutti
i piloti, raramente leggevo il Corriere che arrivava in Ambasciata
per vedere i risultati, ma non è possibile vivere due realtà
così diverse in due Paesi così lontani.
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Ermanno
Montorsi e la sua Lotus
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Però
in quegli anni riuscì ad andare a Montecarlo nel 1976 con
mio fratello, sua moglie ed il mio futuro marito. Eravamo ospiti
di un amico carissimo di Lello, che ci trovò in extremis
una camera a Mentone per tutti e 4. Di quel Gran Premio ricordo
poco, mi rimase impressa la Tyrrell con le 6 ruote guidata da
Shecker. Era buffissima! La Ferrari aveva schierato Nicky Lauda
(che vinse) e Clay Regazzoni.
Tornai a Montecarlo ancora con mio padre, già vedovo, il
18 maggio del 1980 (durante una mia breve visita in Italia), ma
lui, dopo i dissapori con Enzo Ferrari, era passato a tifare Lotus,
infatti in quell’anno comprò 2 Lotus Esprit (una
per me ed una per mio fratello: aveva già in mente il suo
destino!) dal Concessionario modenese Martino Severi. Ricordo
che, con la Lotus nuova fiammante, ci recammo “casualmente”
al Tucano, ristorante sempre frequentato da Ferrari, per brindare
al nuovo acquisto! Enzo Ferrari ci accolse al suo tavolo....ma
l'aria era pesante, i commensali erano persone anziane che non
conoscevo, si capiva chiaramente che criticavano mio padre...ce
ne andammo in fretta a provare la nostra nuova Lotus in collina!!!
Quando accelerava, io mi sentivo un moscerino spiaccicato sul
sedile. Forse fu l’ultima volta che vidi il Drake.
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Francisca
e le sue cuginette a Casinalbo 1981
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Ma torniamo un attimo alla gara di Montecarlo.
La Ferrari aveva Schekter e Gilles Villeneuve. Pioveva, la partenza
fu disastrosa per moltissimi piloti che ebbero un incidente a
catena alla prima curva Saint Devote. La Lotus schierava Elio
de Angelis (ritirato per incidente) e Andretti che arrivò
7°. Vinse Reutemann, ma lo venimmo a sapere solo in Albergo
perché ce ne andammo via prima, fradici di pioggia e di
freddo.
Nel frattempo erano successe tante cose: fu inaugurato l’autodromo
di Fiorano Modenese nel 1972, era morta Laura, la moglie di Ferrari
nel 1978, i piloti erano cambiati ed io non conoscevo più
nessuno!
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Francisca
con Berger a Jerez nel 1990
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Dall’81
fino all’87 vegetai… lavorando in un negozio di elettrodomestici
ed occupandomi molto di Francisca che ormai aveva solo mio fratello,
sua zia e le due cuginette. I nonni paterni vivevano a La Spezia
e li vedevamo poco. Ristrutturammo la casa di Casinalbo: nel frattempo
per un breve periodo vivemmo a Formigine e mio fratello scelse
di andare ad abitare a Modena. Non mi sentivo bene, andavo qualche
volta a giocare a tennis, ma spesso avevo degli attacchi di panico.
Abitavamo sole io e la mia piccola nella grande casa in campagna,
con tanti ricordi e tanta tristezza e io rimanevo lì, con
grandissimi problemi di solitudine, di silenzi, di amicizie estive
che in inverno con la nebbia si dileguavano....
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Francisca
con Nannini a Jerez nel 1990
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Nel
frattempo Mauro Forghieri ”lascia” la Ferrari e si
trasferisce alla Lamborghini Engineering per progettare un nuovo
motore. Il Commendatore riconosce ufficialmente il figlio Piero,
lo nomina erede universale e Vice Presidente della Ferrari con
il nome di Piero Ferrari! Nell’agosto del 1988 muore il
Commendatore a Modena e i funerali si svolgono privatamente, assolutamente
in silenzio e di prima mattina alla presenza della sola famiglia.
L’autodromo di Imola cambia nuovamente nome e si chiamerà
Circuito Dino ed Enzo Ferrari. Lina rimarrà in vita fino
al 2006, sempre in silenzio e sempre deliziosa: aveva 95 anni!
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Giovanna all'Estoril
1990
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Viene
eletto come Presidente della Ferrari Piero Fusaro, 50enne proveniente
dall’Alfa Romeo. Erano notizie che leggevo sui giornali
o sentivo dagli amici, ma poi accadde qualcosa di imprevisto e
di strano. ...mi telefonò un mattino Brenda (la mitica
e anziana segretaria della Ferrari Corse), mi chiese se volevo
affittare la casa, del resto la Ferrari ne aveva bisogno per un
nuovo Direttore Sportivo, ed io che facevo lì tutta sola
con mia figlia? Mi offesi quasi, “Nooo, grazie Brenda, rimango
qui, vicino alle cose che mio padre e mia madre hanno amato....no,
Brenda, non chiedermi di andare, rimango!” Passarono poche
notti, insonni, ritelefonai, mi accordai con Brenda che mi fece
incontrare in quel parco grandissimo con Cesare Fiorio: lasciai
la casa in 10 giorni, preparai tutto in modo che Cesare e la sua
compagna Elena potessero trovarsi bene: la casa rinasceva a nuova
vita!!! Si trovavano a Imola per la gara di F1 e quando rientrarono,
presero possesso della casa. Era maggio del 1989. Io andai in
affitto a Modena con mia figlia.
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Jerez 1990
- Vittoria di Alain Prost
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Divenni
immediatamente amica di Elena e con lei organizzammo cene, serate
con Prost, Mansell, Alesi, Nannini, Berger, Morbidelli, Larini...ero
sempre "ospite" in casa mia, anzi in estate passavo
anche qualche giorno con loro. Ricominciai anche ad andare alle
corse, alla Ferrari, in circuito a Maranello: tante cose erano
cambiate, ma io mi sentivo di nuovo viva.
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Elena
conosceva bene i miei attacchi di panico e non perdeva occasione
per coinvolgermi in tutte le cose che faceva, quindi mi convinse
ad andare a Budapest per il Gran Premio. Cesare mi aveva invitato
con Francisca e lei non poteva venire perché era al mare.
Furono tre giorni bellissimi. Eravamo tutti nello stesso albergo
e la mattina presto si andava in circuito e si poteva circolare
per i box. La Ferrari schierava Berger e Mansell che vinse anche
se la gara fu sempre condotta da Patrese, ma dovette ritirarsi
quasi alla fine per un problema al radiatore. Tornammo tutti,
compresi meccanici e tecnici, in aereo a Bologna felici e brindando
alla vittoria. A Bologna ci aspettava un pullman per riportarci
a Maranello. In quella occasione conobbi Pasticcino, il cuoco
tuttofare della Ferrari che in una piccolissima cucina del Motor
Home, riusciva a preparare dei piccoli miracoli. Lo continuai
a vedere anche dopo quando passò alla Benetton e ora gestisce
un suo Ristorante nella campagna modenese con grandissimo successo.
Mi ha invitata tante volte ma non sono mai riuscita ad andare.
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Riccardo Patrese
a Budapest nel 1989
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Andai
con loro anche a Montecarlo nel 1990, Prost aveva preso il posto
di Berger e c’era sempre Mansell, ma vinse Senna. Passammo
le giornate in giro con le varie mogli, e ce ne stavamo lontane
dai box per non disturbare. Purtroppo si ritirarono entrambi per
problemi alla batteria. In
giugno Elena organizzò una grande festa perché in
ottobre si sarebbero sposati. Il prato della casa era illuminato
a festa e conobbi moltissima gente, compresa Roberta Gremignani
e Ariella Angiolini con suo marito Roberto, proprietario della
Jolly Club insieme a sua mamma Renata. Direttore Sportivo era
Claudio Bortoletto, anche lui presente alla festa con la moglie.
Racconto questo perché andrò poi a lavorare, come
volontaria, con mia figlia all’Audi di Roberta e di Emilio
Radaelli. Erano presenti anche Piero e Floriana, come del resto
a molte cene organizzate in casa da Elena. Erano ottimi amici.
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Senna a Budapest
nel 1989
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Sempre
nel 90 io e Francisca e la squadra andammo in Spagna a Jerez per
poi proseguire per Cascais, dove si correva all’Estoril:
15 giorni fantastici! Anche perché Prost vinse a Jerez
e Mansell si qualificò secondo davanti a Alessandro Nannini
sulla Benetton. All’Estoril vinse Mansell, 2° Senna
e 3° Prost. Cesare era super orgoglioso dei suoi piloti. Tornammo
in Italia e Cesare ed Elena si sposarono nel Municipio di Maranello:
io e Roberta eravamo testimoni di Elena e Alex (figlio di Cesare)
e non ricordo chi altro erano i testimoni di Cesare. La piazza
di Maranello era stracolma di gente, ma gli invitati pochissimi
e la colazione si svolse sempre in casa mia. Era il 4 Ottobre
1990.
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Ezio
Zermiani intervista Nannini, subito a destra Francisca
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Passò
anche quell’inverno con cene e tanto gnocco e tigelle: Cesare
non amava uscire e preferiva cenare in casa anche perché
aveva 2 cuoche (raccomandate da me) sopraffine! Ed Elena è
sempre stata capace di mettere a cena 10/12 persone nel giro di
un’ora. In
quelle giornate, Alessandro Nannini subì un terribile incidente
in elicottero, anche se c’era stato un contatto con Cesare
per passare alla Ferrari. Ma Cesare stava cercando di acchiappare
Senna e ho sempre saputo che c’erano delle trattative in
corso. Infatti, l’anno dopo, sempre a Montecarlo, Prost
giocò un bruttissimo tiro a Cesare, evidentemente informato
da qualcuno che non amava molto il DS. Si fermò ai box
a cinque giri dalla fine lamentando un problema ad una gomma,
senza avvisare e naturalmente trovò impreparati i meccanici.
Si classificò solo quinto, perdendo 2 posizioni, mentre
Alesi si qualificò terzo. Tornammo a Modena e Cesare era
furibondo, anche perché era severissimo sul lavoro e non
ammetteva che per quello che era successo potesse essere incolpato
lui. E aveva ragione: 2 giorni dopo, mi telefonò e mi disse
che la Ferrari lo aveva “silurato” e doveva lasciare
la casa. Per me fu un grande dolore, soprattutto per l’amicizia
con Elena ed anche con Cesare.
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©Giovanna Montorsi
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pubblicata il 28/4/2013
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