Da
Montecarlo con infinito dolore..........di
Giovanna Montorsi
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La
cara amicizia con Claudio Giberti, portò in casa mia che
era sempre piena di gente e di amici, un gruppo di amici di mio
fratello, Lello, più grande di me di 4 anni. Tutti giovani,
appena patentati, con la passione per le corse. Passavano il pomeriggio
a parlare, anche loro, di automobili: avevano delle Fiat 500 truccate
da Mimmo di Formigine: proprietario di un’officina a Formigine.
E facevano le gare sullo sterrato di Puianello. |
Una rarissima immagine di Piero ad una festa con Claudio Giberti,
Giorgio Montorsi,
Marco Baracchi, Angela Corradini, Piero Lardi, io ed Elisabetta
Guidi.
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Con
quei ragazzi conosciuti , il Commendatore decise che suo figlio
Piero Lardi poteva frequentare il gruppo. E’ vero che era
morto Dino da poco tempo, ma Piero era figlio di Lina e di Ferrari.
Viveva nei pressi di Castelvetro, in una bella casa dove spesso
la Signora Lina ci invitava a passare il pomeriggio. Era uno scambio
reciproco di pomeriggi in campagna. Io capii immediatamente che
non si poteva nominare Piero né con i piloti e tantomeno
con i giornalisti. |
Lorenzo Bandini con Enzo Ferrari
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La
moglie di Ferrari era ancora viva e, pur sapendo, non voleva assolutamente
che il ragazzo si presentasse al pubblico. Andava a scuola e passava
le sue giornate con noi e con mio fratello. Rarissimamente ho
visto il Commendatore passare da casa con la scusa di un thè
per vedere se Piero era lì con noi! Avevo anche un’amica
che si chiamava Floriana, bella, bionda e dolcissima: in uno di
quei pomeriggi estivi, fra loro nacque il colpo di fulmine e si
sposarono. |
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Nel
frattempo io continuavo a correre con il mio solex all’autodromo
di Modena a vedere le prove, ma avevo anche cominciato a sciare
agonisticamente e passavo tantissimo tempo in montagna. Pur non
tralasciando le corse in auto. Era mio amico carissimo Lorenzo
Bandini, da poco approdato alla Ferrari, ed io e papà decidemmo,
invitati da Forghieri e dallo staff, ad andare a Montecarlo in
quei maledetti giorni del maggio del 1967. Cenammo tutti insieme
e poi io, Lorenzo e sua moglie Margherita andammo a dormire, mentre
mio padre con il gruppo andavano al Casinò! |
Giovanna ai Campionati Italiani Studenteschi a Cortina d'Apezzo
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La
mattina ci ritrovammo tutti dal Metropole, nella hall dell’albergo
occupato dalla Ferrari. Ancora vedo mio padre che scherzava con
Forghieri e Gozzi per la “sfilata” di giovanissime
ragazzine che solo cercavano di farsi notare e fotografare. Arrivarono
anche Margherita e Lorenzo: tutti insieme ci incamminammo ai box
che erano ancora quelli vecchi, stretti e quasi impossibili. Correva
con lui Chris Amon che avevo conosciuto all’autodromo di
Modena, ma quella mattina non lo vidi. La Ferrari ci aveva riservato
una fila molto bassa, quasi sul circuito, della tribuna fra i
box e le piscine. Salutammo il gruppo e ci sistemammo ai nostri
posti. L’ultimo ricordo che ho di Lorenzo è quel
saluto che diresse verso noi con la mano prima di salire in auto.
La gara fu lunga e spietata, sorpasso dopo sorpasso, lui aveva
perso qualche posizione ma continuava a lottare dietro a Hill.
Ho sempre pensato che sia stato quasi “soffocato”
dai gas che uscivano dalla F1 di Hill. |
Giovanna con Chris Amon
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Poi,
improvvisamente, all’82° giro una colonna di fumo si
alzò dalla chicane: non esistevano i grandi schermi che
adesso adornano le piste. Ci alzammo in piedi, con le gambe tremanti,
Hill passò e capimmo immediatamente che l’auto che
stava andando a fuoco era quella di Lorenzo. Scoppiai in un pianto
dirotto e mio padre mi portò via: ripassammo dal Metropole
e Mauro ci informò che era stato trasportato all’ospedale,
che era ancora vivo, ma completamente ustionato e non cosciente. |
Partenza del Gran Premio di Monaco del 1967
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L’atmosfera
era cupa. La giornata da radiosa e soleggiata era diventata nera
e minacciosa. Pregai mio padre di accompagnarmi all’Ospedale,
ma mi disse che era già tardi e doveva rientrare per essere
in azienda il lunedì mattina. Partimmo. Ad ogni galleria
la radio non si sentiva più, ma poi riprendeva e le notizie
erano frammentarie e poco confortanti. Passai due giorni a casa
da scuola (facevo già la IV Liceo) piangendo e pregando.
Poi giunse la notizia della sua morte. Il mio IDOLO era volato
via con la sua Ferrari n° 18… |
Lorenzo Bandini con Mauro Forghieri a Montecarlo
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Non
partecipai ai funerali a Milano, ma rividi tutti in una Messa,
celebrata in ricordo di Bandini, a Modena nella Cappella dei Piloti
da Don Sergio Mantovani. Incontrai anche Margherita che mi abbraccio
teneramente e mi strinse forte, senza una parola! |
Bandini in corsa a Montecarlo - 7 maggio 1967
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Ho
ritrovato Margherita solo ultimamente in face book e tutte le
volte che pubblica qualcosa, sgorga dal mio viso una lacrima. |
©Giovanna Montorsi
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